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SI PREPARANO TEMPI DURI, DICE IL GURU

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Byron Wien, ”strategist” della Morgan Stanley Dean Witter, ha fatto arrivare ai clienti della banca d’affari newyorkese le sue previsioni sull’anno in corso.

Wien E’ un pessimista, e da parecchio tempo prevede rovesci sul mercato americano (vedere precedenti articoli di Wall Street Italia digitando il suo nome in RICERCA NOTIZIE). Tuttavia e’ anche un pragmatico e fortunamente un ”bastian contrario” (che e’ quel che ci vuole in tempi di omogeneizzazione generalizzata); per esempio e’ stato tra coloro che minimizzavano i rischi del Millennnium Bug, e in tempi non sospetti aveva messo nero su bianco che il ”baco” si sarebbe rivelato una bufala.

Ma vediamo le previsioni di Byron Wien per l’anno 2000, seguendo il suo stesso schema.

1) La potente economia americana e la crescita di tutte le economie globali creera’ un’enorme domanda di capitali. Il rendimento del titolo del Tesoro Usa a 30 anni tocchera’ un top del 7,5% (rispetto all’attuale 6,53%); il che provochera’ forti pressioni sul mercato azionario.

2) La Federal Reserve alzera’ gradualmente i tassi a breve (fed funds) fino a un punto percentuale, allo scopo di rallentare lo sviluppo dell’economia americana. La stretta monetaria dara’ il via allo scivolamento dei prezzi in borsa. Cio’ portera’ l’indice Standard & Poor’s 500 in ribasso del 25%, livello dove le azioni rimarranno per mesi.

3) Sul fronte politico, i democratici nomineranno come candidato alla presidenza degli Stati Uniti (le elezioni sono a novembre) Bill Bradley, mentre i repubblicani nomineranno non George Bush, ma John McCain. Alla fine vincera’ Bradley, e i democratici otterranno la maggioranza al Congresso.

4) L’internet vivra’ la sua Waterloo. Il Congresso Usa si prepara infatti a varare una tassa sulle transazioni effettuate sul web, da far applicare ai singoli stati. Gli utenti online si lamenteranno sempre di piu’ di fattori come lentezza della rete e consegna delle merci. E il boomerang a un certo punto passera’ alle tecnologie. Alcuni titoli internet di aziende che ”forniscono informazioni”, e altri del comparto vendite al dettaglio, subiranno correzioni a Wall Street del 50%. Le societa’ produttrici di computer e del comparto infrastrutture che vanteranno utili in bilancio caleranno ”solo” del 25%.

5) Il greggio salira’ fino a un massino di 30 dollari al barile, in seguito alla crescita economica, anche perche’ l’Opec limitera’ l’offerta di petrolio.

6) Le economie europee proseguiranno nella fase gia’ avviata di ristrutturazione, e nel 2000 cresceranno complessivamente del 4%. L’euro si risollevera’ fino al livello di 1,25 dollari.

7) La ristrutturazione fallira’ invece in Giappone, dove l’economia scivolera’ di nuovo in recessione per via dell’alto tasso di disoccupazione e la bassa spesa di consumo. Gli investitori esteri venderanno azioni alla borsa di Tokio, il che portera’ l’indice Nikkei di nuovo sotto quota 15.000 (proprio ieri era salito per la prima volta dopo mesi sopra la soglia di 19.000). Il forte surplus commerciale rafforzera’ pero’ lo yen fino al livello di 80 yen contro il dollaro.