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SI CHIUDE IL RALLY, WALL STREET PRENDE FIATO

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Dopo il rally degli ultimi due giorni, che ha portato i listini ai massimi di quattro mesi, Wall Street ha fatto una pausa per prendere fiato, riportando comunque variazioni frazionali. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.14% a 11527, l’S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0.14% anch’esso a 1316, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.05% a 2228. Contrastate le notizie giunte dal fronte macro, da cui e’ emersa un’accelerazione dei prezzi, temuta dagli investitori per le conseguenze che puo’ avere sull’andamento dei tassi.

Nel mese di agosto, i prezzi all’importazione sono cresciuti dello 0.8%, ben oltre le attese degli economisti che non prevedevano alcuna variazione. Il fatto ha prodotto un leggero risveglio delle paure relative ad una ripresa delle strette creditizie da parte della Fed. Il prossimo incontro sul costo del denaro e’ in programma per il 20 settembre. Le possibilita’ che la Banca Centrale opti per un aumento dei fed funds al 5.5% entro la fine dell’anno ora sono del 20%.

Sempre nel mese di agosto le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0.2%, in maniera inferiore rispetto al mese precedente, in cui registrarono un balzo dell’1.4%, rivelandosi, pero’, superiori al consensus degli analisti che era per un calo dello 0.2%. Buone notizie dal mercato del lavoro: nell’ultima settimana, le nuove richieste per sussidi di disoccupazione sono diminuite di 5 mila unita’ a quota 308 mila, contro un consensus di 314 mila. Infine, il dato relativo alle scorte di magazzino di luglio ha registrato un incremento dello 0.6%, risultando sostanzialmente in linea con le attese.

A pesare sul sentiment degli operatori sono stati anche i commenti negativi espressi in mattinata su due grosse societa’ americane, facenti parte del Dow Jones. Gli analisti di UBS hanno tagliato il rating di General Electric e di Boeing, rispettivamente da Buy a Neutral e da Neutral a Reduce. Il motivo che ha spinto la banca d’affari a tali decisioni e’ stato in primo luogo il rallentamento economico che gravera’ direttamente sui risultati delle aziende, e la compressione dei relativi multipli.

Buone notizie invece per Du Pont, il colosso chimico, che beneficia del giudizio positivo legato alla riduzione dei costi delle materie prime. In evidenza, ancora oggi, il comparto finanziario, portato sotto i riflettori dalla trimestrale di Bear Stearns. I numeri comunicati dal gruppo si sono attestati ad un livello superiore a quello atteso dagli analisti (EPS di $0.15 superiore), come del resto avevano gia’ fatto nei giorni scorsi Goldman Sachs e Lehman Brothers.

Nel comparto hi-tech, Microsoft ha svelato Zune, l’atteso lettore media portatile, da molti giudicato come una seria minaccia per l’iPod di Apple, e che dovrebbe fare il proprio debutto sugli scaffali americani appena in tempo per la stagione natalizia. La societa’ di Bill Gates ha anche confermato la data del lancio europeo del nuovo sistema operativo Vista, fissata per il mese di gennaio.

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Sugli altri mercati, dopo la breve parentesi positiva di ieri, il greggio e’ tornato a cedere terreno. I futures con scadenza ottobre sono indietreggiati di 75 centesimi a $63.22 al barile. Sul valutario, l’euro ha chiuso in rialzo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ salito a quota $1.2728.

Pesante la giornata dell’oro. La performance giornaliera del metallo prezioso e’ di una perdita di $10.30 a $586.00 l’oncia (futures con scadenza dicembre). Dietrofront, infine, per i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.7930% dal 4.765% di mercoledi’.