Economia

Si annuvola il cielo sopra Piazza Affari

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(Teleborsa) – Si appesantisce il clima a Piazza Affari nel corso della mattinata, dopo una partenza cauta in attesa di novità dalla riunione dei leader europei che si tiene oggi e domani a Bruxelles con all’ordine del giorno il potenziamento del fondo salva-stati e l’aumento di capitale della Banca Centrale europea. A livello macroeconomico i valori flash PMI di dicembre hanno indicato un allargamento delle divergenze all’interno dell’eurozona. Il tasso di crescita quasi da record in Germania, e la forte espansione in Francia, contrastano con il rallentamento che fa quasi raggiungere la stagnazione nel resto delle nazioni dell’euro. L’Eurostat, invece, ha confermato un’inflazione in aumento all’1,9% e il costo lavoro salito al ritmo più lento dal 2000. Deludono le vendite al dettaglio della Gran Bretagna. In tale contesto il CSC – Centro Studi Confindustria – ha deciso di rivedere ulteriormente al ribasso le previsioni per l’economia italiana, con il PIL del Paese visto in aumento nel 2010 dell’1,% (dall’1,2% elaborato in settembre), dell’1,1% nel 2011 (1,3% in precedenza) e dell’1,3% nel 2012, in uno scenario globale che può essere delineato come cautamente favorevole. Nel frattempo Bankitalia ha fatto sapere che se i nuovi requisiti per le banche richiesti da Basilea 3 entrassero in vigore oggi, gli istituti italiani avrebbero bisogno di un rafforzamento del capitale di 40 mld di euro. Sul fronte valutario, l’euro si mostra poco mosso a 1,3243 dollari dopo lo scivolone di ieri sulla decisione di Moody’s di mettere sotto osservazione il rating della Spagna per un possibile taglio. Segnali timidamente positivi giungono dai futures sugli indici a stelle e strisce mentre cresce l’attesa per la diffusione di alcuni dati come l’avvio cantieri, le richieste sussidio settimanali, le partite correnti e il Philly FED. Alla vigilia delle scadenze tecniche, l’indice FTSE IT All-Share registra una flessione dello 0,64% e il FTSE MIB un decremento dello 0,69%. Gli assicurativi ampliano le perdite, con FonSai e Generali in testa. Il Leone di Trieste ha precisato che il risultato operativo a fine anno si posizionerà nella parte alta del range tra € 3,6 e € 4,2 miliardi. Non si fermano gli ordini di vendita sul settore bancario, depresso anche la vigilia. Mediobanca cede circa il 3%, la Pop Milano e Ubi Banca più del 2%. Soffre meno Unicredit: l’AD Federico Ghizzoni ha detto che il Cda ha valutato l’offerta presentata da Poste Italiane per Mcc e ha dato mandato per proseguire le negoziazioni. Segno meno per Mps dopo che Standard & Poor’s ha confermato il rating e l’outlook stabile al gruppo. In controtendenza Exor, dopo che gli analisti della banca d’affari svizzera Ubs hanno alzato il target price a 28,5 euro da 25,6, reiterando il giudizio ‘buy’. Perde appeal Prysmian: la società ha annunciato l’acquisizione del progetto INELFE, contratto del valore di oltre 90 milioni di euro per la realizzazione di una nuova linea di interconnessione elettrica tra Francia e Spagna. Caldi gli oil, con Tenaris che guadagna oltre l’1% confermandosi in testa al paniere Ftse Mib. Ben intonata Saipem, dopo essersi aggiudicata nuovi contratti offshore del valore di circa 700 milioni di dollari. Limature per l’Eni nonostante un nuovo successo esplorativo nell’offshore dell’Indonesia. Segno più anche per le utilities come Snam, Terna ed A2A. Richieste anche Campari e Bulgari, con incrementi di circa l’1%. Tod’s prova a digerire la debacle di ieri, sul collocamento del 10% del capitale appartenente alla famiglia Della Valle. Incredibile il balzo messo a segno da Granitifiandre, galvanizzata dal lancio di un Opa volontaria a 4 euro da parte dell’azionista di controllo Romano Minozzi. Rinviata per eccesso di rialzo Olidata: è stato firmato stamane l’accordo di risanamento del debito, che prevede l’immediato e incondizionato stralcio dei debiti della Società verso gli Istituti di Credito pari a Euro 9 milioni.