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SI ALLARGA L’ INCHIESTA SUL CRAC COPPOLA

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Perquisizioni in abitazioni, istituti di credito e compagnie di assicurazioni si sono svolte a Roma, Milano, Torino, Cuneo, Napoli e Firenze nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sul crac di Danilo Coppola.

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L’attività del Nucleo speciale di polizia valutaria della guardia di finanza è finalizzata a ricostruire il flusso di denaro del quale avrebbe usufruito l’immobiliarista, detenuto dal primo marzo scorso a Regina Coeli, per le operazioni finanziarie al vaglio della magistratura della capitale.

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NUOVI CAPI D’ACCUSA – Nel decreto di perquisizione i pm Giuseppe Cascini, Rodolfo Sabelli e Lucia Lotti avrebbero configurato anche nuove ipotesi di reato che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata all’appropiazione indebita all’ostacolo dell’attività di vigilanza della Banca d’Italia. Sono queste le nuove imputazioni per l’immobiliarista in carcere a Roma.

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Novità nell’inchiesta della procura di Roma sul crac di Danilo Coppola: altre persone indagate, perquisizioni in varie città e la nuova ipotesi d’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita e all’ostacolo dell’attività di vigilanza della Banca d’Italia.

Tra i nuovi indagati ci sono anche l’amministratore delegato di Italease Massimo Faenza e l’ex ad della Banca Intermobiliare (Bim) Pietro D’Aguì. Nei loro confronti e nei confronti dell’immobiliarista è stata appunto formulata l’ipotesi di reato di associazione per delinquere.

Complessivamente gli indagati nell’inchiesta che ha preso spunto dal crac di 130 milioni di euro sono 25. Le perquisizioni di oggi – una ventina, effettuate a Roma, Milano, Torino, Cuneo, Napoli e Firenze – hanno riguardato anche broker e società di intermediazione finanziaria. L’attività degli inquirenti è finalizzata a ricostruire il flusso di denaro del quale avrebbe usufruito l’immobiliarista, detenuto dal primo marzo scorso a Regina Coeli, per le operazioni finanziarie al vaglio della magistratura della capitale.

In particolare, il nome di Faenza compare nell’ordinanza di custodia di rigetto della scarcerazione di Coppola. Il gip Maurizio Caivano, nel confermare la compatibilità del regime carcerario con le condizioni di salute dell’immobiliarista, affermava che “Coppola invita la consorte a contattare Faenza, confidandole di avergli dato un sacco di miliardi e incaricandola di una missione: riferire all’amministratore delegato di Banca Italease, di non rientrare dai finanziamenti perché altrimenti sarebbe stato il finimondo”.

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