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SHUTTLE ITALIANO:
IL MALTEMPO
RINVIA IL LANCIO

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Il primo lancio dello Shuttle italiano dall’aeroporto di Tortolì-Arbatax, in provincia di Nuoro, non avverrà prima della prossima settimana. Reduce da un briefing per verificare le condizione meteorologiche, nel giorno in cui era attesa l’apertura della finestra di lancio, l’ingegnere Gennaro Russo – program manager del progetto Usv sul veicolo spaziale senza equipaggio a bordo, prima navetta spaziale realizzata in Italia e unico progetto italiano ed europeo di lanciatore riutilizzabile, nato al Cira, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua, con il contributo di 10 aziende aerospaziali italiane – spiega che “non saremmo stati pronti al volo prima di domani, a causa di alcune condizioni tecniche a terra”.

Purtroppo però le condizioni meteo non lasciano ben sperare, e se ne riparlerà la prossima settimana. La finestra di lancio per il volo sperimentale dell’Usv, precisa Russo, “è solo il primo di una serie di voli che sganceranno navette che andranno sempre più lontano e sempre più veloci”. “Con il quarto lancio prevediamo di raggiungere una velocità di quasi 2 Mach.

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Inoltre – ha aggiunto il program manager – stiamo realizzando, con gli aiuti del ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, un’altra navetta che sarà lanciata non prima del 2011 e che dovrà andare in orbita, partendo dalla base dell’Agenzia spaziale europea della Guyana Francese”. “In questo modo – ha spiegato ancora Russo – l’Italia sta cercando di conquistare il ruolo di secondo Paese in ordine di importanza in questo campo, tenuto conto del fatto che in Europa l’accesso allo spazio è sempre stato prerogativa della Francia”.

(Inserita in precedenza)

(9Colonne) – Nuoro, 24 gen – Da oggi al 15 marzo si apre la finestra di lancio per il volo sperimentale dell’USV , la prima navetta spaziale realizzata in Italia, unico progetto italiano ed europeo di lanciatore riutilizzabile. Il primo Shuttle italiano partirà dall’aeroporto di Tortolì-Arbatax, in provincia di Nuoro.

L’esperimento – nato al Cira, il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali di Capua, con il contributo di 10 aziende aerospaziali italiane – inizialmente doveva avvenire in Sicilia (nella base di lancio dell’ASI di Trapani Milo) ma si è preferito in un secondo tempo scegliere la Sardegna per problemi di vento. L’esperimento – che ha finalità civili – mira allo sviluppo ed alla convalida di tecnologie innovative applicabili ai veicoli da trasporto spaziale di futura generazione. Per il progetto inerente lo Shuttle, Unmanned space vehicle, ossia aereo senza pilota, sono stati investiti 80 milioni di euro.

La sigla USV (Unmanned Space Vehicle) indica un veicolo spaziale senza equipaggio a bordo, ed è usata per definire un programma del Pro.R.a. (Programma nazionale di Ricerca Aerospaziale) portato avanti dal Cira; in pratica il programma USV ha il fine di dotare l’Europa di un veicolo spaziale versatile, flessibile e riutilizzabile per condurre esperimenti scientifici al di fuori dell’orbita terrestre. “La data effettiva del lancio – spiega Gennaro Russo, USV program manager – non può essere fissata a priori in quanto il lancio dipende molto fortemente dallo stabilirsi di condizioni meteo adatte al gonfiaggio del pallone al suolo, alla salita del pallone nella zona di sicurezza, alla discesa dei componenti del sistema con splash down all’interno dell’area segregata predeterminata. Tenuto conto che, come ben noto, le condizioni meteo non sono adeguatamente prevedibili con più di tre giorni di anticipo, evidentemente non è possibile fissare la data del lancio se non con soli tre giorni di anticipo”.

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