(9Colonne) – Londra, 10 set – Chi ha scritto veramente le opere di William Shakespeare? Si torna a dubitare del copyright dell’immortale drammaturgo su tutte le opere che gli vengono attribuite e – cinquecento anni dopo – l’autore delle più belle commedie e tragedie del teatro continua a far parlare di sè. Oltre 300 persone, inclusi gli attori Sir Derek Jacobi e Mark Rylance, hanno sottoscritto una “dichiarazione del ragionevole dubbio”, che sperano possa portare avanti la ricerca sulla questione. Sono stati proprio i due attori a riaprire il dibattito. “Io ho sottoscritto la teoria del gruppo (ovvero che si sia trattato di un gruppo di persone, ndr). Non penso che qualcuno abbia potuto fare tutto da solo”, ha detto il direttore teatrale Sir Derek Jacobi. A far dubitare sarebbe il fatto che non siano stati recuperati documenti che attestino che lo scrittore fosse pagato per il suo lavoro. Mentre ci sono documenti che attestano che è esistito ed è nato a Stratford-upon-Avon: tutti sarebbero, però, documenti non letterari. In particolare, nel suo testamento, il Bardo lascerebbe alla moglie il suo “secondo letto migliore e i mobili” ma non farebbe alcuna menzione di libri, commedie o poemi. La “Shakespeare autorship coalition”, il gruppo fondato da Jacobi per incoraggiare il dibattito sulla questione, è convinta inoltre che nessuna delle opere, con tutta la loro enfasi sulla legge, la matematica e l’arte avrebbe potuto essere stata scritta da un uomo comune, in più cresciuto tra gente priva di cultura. Il gruppo si chiede inoltre perché la sua città natale non compaia mai. Tra le vecchie teorie avanzate in passato, ad assumere l’identità di Shakespeare sarebbero stati il drammaturgo Christopher Marlowe, il nobile Edward de Vere e il filosofo Francis Bacon.
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