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Sfuma effetto Bce, borsa Milano chiude in negativo

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Milano – E’ sfumata in fretta l’euforia iniziale per l’operazione della banca centrale a sostegno delle banche Ue e il nervosismo e’ tornato a regnare sui mercati. Anche perche’ si teme con sempre piu’ insistenza un declassamento del rating del Regno Unito.

Il sentiment positivo viene si e’ smorzato improvvisamente, dopo i risultati migliori delle attese della maxi asta con cui Francoforte ha erogato finanziamenti alle banche europee per un ammontare record di 489,19 miliardi di euro. Nel 2009 offri’ liquidita’ per 442 miliardi. E’ dunque la prima volta in assoluto che la Bce vara una manovra cosi’ massiccia per offrire liquidita’ alle banche. Il problema e’ che cosi’ gli istituti dipenderanno piu’ a lungo dalla Bce.

In tutto, sono stati 523 gli istituti di credito che hanno partecipato, di cui 14 banche italiane. Queste ultime hanno presentato come collaterale bond garantiti dallo stato per un valore di 40,44 miliardi di euro.

La fiammata positiva è durata meno di quaranta minuti: il Ftse Mib, che era arrivato a balzare più del 2%, chiude in rosso di -0,97%. Negative anche le altre piazze europee, in un contesto caratterizzato da una elevata volatilità, Londra scivola -0,72%, Francoforte -1,2%, Parigi -0,82%, Madrid -1,07%, Zurigo -0,18%, indice di riferimento Eurostoxx 50 -0,98%. Unica nota positiva Atene, con un rialzo del +0,22%.

Riguardo al mercato dei titoli di stato, inoltre, lo spread Italia-Germania a dieci anni torna a salire, a 492 punti base, a fronte di un rendimento a dieci anni al 6,72%. Il tasso di interesse sui titoli di stato a cinque anni vale il 6,07%.
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Tra i titoli quotati sul Ftse Mib, contrastati ora i bancari con Unicredit -0,68%, Ubi Banca +0,06%, Banca Popolare di Milano -0,54%, Intesa SanPaolo si mantiene molto solida con +4,2%, MPS -0,91%. Fiat in calo – 1,33%, Sell anche su Telecom.

Detto questo, notizie poco confortanti non sono mancate nelle ore precedenti all’annuncio della Bce: occhio alla decisione di Fitch di mettere sotto ossservazione con implicazioni negative il rating di sette banche italiane.

Si tratta di Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Sondrio, Banco di Desio e della Brianza , Banco Popolare, Iccrea Holding, Intesa Sanpaolo e Ubi Banca. Tagliato inoltre il rating di Unicredit. Interessate dal credit watch negativo anche quattro banche francesi. Si tratta di Societe Generale, Groupe BPCE, Dexia Credit Local e La Banque Postale.

Sul fronte valutario, l’euro scende dello 0,37%, a $1,3032, mentre sale dello 0,26% nei confronti del franco svizzero, attestandosi a quota CHF 1,2220. Contro lo yen scende dello 0,18%, a JPY 101,64.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in rialzo dell’1,58%, a $98,78 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono piatte (+0,01%, a $1.617,80).

Il petrolio recupera posizioni dopo i dati resi noti dal dipartimento di Energia Usa, che hanno messo in evidenza che, a livello settimanale, le scorte di distillati sono scese di 2,4 milioni di barili, quelle di benzina di 400.000 barili e quelle di petrolio crude di 10,6 milioni di barili.