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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi sulla scia dell’andamento negativo delle borse. Il differenziale 2-10 anni è salito sopra i 36 pb dai 33 di lunedì. In Italia l’Ecofin ha chiuso la procedura di deficit eccessivo, pur puntualizzando che per quest’anno il paese deve rafforzare il target di bilancio, pena il non rispetto del patto di stabilità e crescita che prevede una riduzione annuale del deficit dello 0,5%.
Sul fronte macro, sono stati pubblicati i Pmi servizi di aprile che hanno visto un valore sopra i 50 per Germania e Francia, mentre in Italia e Spagna il dato, pur registrando un lieve miglioramento, è rimasto inferiore a 50, a conferma della continua debolezza dell’economia. Sul decennale la resistenza passa per 4,21%, mentre il supporto resta a 4,08%.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla scia dell’ennesimo record del prezzo del greggio e delle dichiarazioni di Hoenig, presidente della Fed del Kansas City. Quest’ultimo ha richiamato l’attenzione sul rischio inflazione che potrebbe comportare rapidi rialzi dei tassi appena l’economia sarà fuoriuscita dalla crisi del credito. Hoenig già in passato aveva manifestato timori su questo tema arrivando anche a dissentire nel corso del Fomc del 31 ottobre, quando la Fed tagliò i tassi di 25pb.
Nel frattempo sono arrivate ulteriori notizie dal fronte finanziario. Fannie Mae ha annunciato una perdita trimestrale di circa 2Mld$ ed un contestuale aumento di capitale di 6Mld$, che si aggiungono ai 7Mld$ dello scorso dicembre. La notizia è stata però controbilanciata dall’annuncio della riduzione dei requisiti patrimoniali richiesti per l’attività di riacquisto dei mutui delle banche commerciali da parte dell’Office of Federal Housing Enterprise. Il titolo ha chiuso con un guadagno di circa l’8%.
Fannie Mae ha inoltre dichiarato agli analisti di attendersi nel 2009 perdite su crediti superiori a quelle di quest’anno, in vista di un calo dei prezzi immobiliari superiore a quello previsto in precedenza. Gli operatori hanno letto la notizia dei limiti più blandi sul capitale come un elemento positivo che potrebbe aiutare a superare più velocemente la crisi del credito.
Nel frattempo non si arrestano gli annunci di aumento degli asset collocati nel c.d. livello 3 (ossia asset valutati secondo un modello interno) da parte delle banche Usa: ieri Merrill Lynch ha annunciato un aumento del 70% degli asset così contabilizzati che ora ammontano a circa 82Mld$. Infine la Fed ha richiesto al congresso di anticipare i tempi sulla possibilità di pagare interessi sulle riserve depositate presso di lei dalle banche commerciali. Lo scopo della Fed è quello di cercare di calmierare i tassi a breve evitando che si collochino sotto i Fed funds target. L’insieme delle notizie citate evidenziano tutti gli sforzi per cercare di fuoriuscire dalla crisi del credito. Rimane però aperto il tema delle ripercussioni sull’economia.
Oggi l’attenzione sarà soprattutto sulla dinamica del greggio con possibilità che i tassi decennali si spingano fino al 3,95%, in vista anche dell’asta da 15Mld$, la più elevata da circa 4 anni.
Valute: Dollaro in apprezzamento verso Euro questa mattina dopo le dichiarazioni di Hoenig. Il supporto principale passa nel breve a quota 1,5470. Rimane aperta la possibilità di spingersi nei prossimi giorni fino alla soglia di 1,57 in vista della riunione della Bce. Lo Yen si è mantenuto piuttosto stabile verso le principali valute nel giorno del ritorno sui mercati degli operatori giapponesi dopo le due giornate festive. Verso Dollaro il cross si mantiene al di sotto della resistenza 105,70. Il supporto più vicino passa in prossimità di 104.
Materie Prime: rialzi generalizzati tra le materie prime grazie al deprezzamento del Dollaro. Ennesimo record per il greggio Wti che ha raggiunto i 122,73$/b sulla minaccia di danni agli impianti in Nigeria, tensioni nel nord dell’Iraq ed aspettative di crescita della domanda asiatica, come anche evidenziato dal report mensile dell’Eia. Positivi i metalli industriali ad eccezione del piombo (-1,2%) penalizzato dal rialzo delle scorte al Lme, sui livelli massimi da inizio ottobre 2006. Lievi rialzi tra i preziosi. Tra gli agricoli in crescita lo zucchero (+3%) che ha beneficiato dell’andamento del greggio. Bene anche il mais (+2,2%) su segnali di rallentamento della semina del raccolto Usa.
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