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SETTORE MEDIA: LA SCOMMESSA E’ MEDIASET

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Mediaset è la regina del settore media. E a parlare sono proprio i numeri. In un momento di crisi per la raccolta pubblicitaria, che nel mese di giugno ha subito un’ulteriore flessione, infatti, la società del Biscione non sembra accusare il colpo.

Secondo Giuliano Adreani, amministratore delegato di Publitalia, “la raccolta pubblicitaria sta migliorando” e per i mesi di luglio e agosto si prevedono buoni risultati.

I riflessi di questi dati si sono fatti sentire anche in borsa, con il titolo che nelle ultime settimane è riuscito a contrastare le numerose vendite che si sono abbattute su Piazza Affari.

E la buona impostazione tecnica di Mediaset diventa ancora più evidente se confrontata con quella di altri titoli, come Class Editori, che ora si trovano a fronteggiare i minimi fatti segnare nella seduta di borsa del 21 settembre.

Il titolo del Biscione, invece, si trova ancora al si sopra del 61,8% di ritracciamento (quota €7) dell’intero movimento ascendente originato dai minimi di settembre, e soltanto una eventuale discesa dei corsi al di sotto di quest’ultimo livello potrebbe compromettere definitivamente la buona impostazione tecnica.

Se Mediaset è riuscita a limitare le perdite, comunque è anche merito di Merrill Lynch che ha alzato il rating sul titolo a “neutral”, indicando un target price a €8,43.

Secondo il broker nel primo semestre 2002 il gruppo dovrebbe aver registrato un miglioramento del giro d’affari.

In dettaglio secondo gli analisti di Merrill i ricavi di giugno risulteranno in linea con quelli dello stesso mese dell’anno precedente.

A maggio, però, sempre secondo le stime della banca d’affari, erano scivolati dello 0,5% su base annua e ad aprile del 3,8%.

Secondo Merrill Lynch i ricavi del primo semestre di Mediaset si attesteranno a €1,295 miliardi (-5,4%). A causa della persistente debolezza che continua a caratterizzare tutte le principali piazze finanziarie del mondo, comunque, per ora anche su Mediaset è sconsigliabile assumere posizioni lunghe e per entrare in acquisto sul titolo sarebbe preferibile attendere un ritorno dei prezzi al di sopra di €7,85.

In tal caso, infatti, i corsi potrebbero spingersi al rialzo in direzione degli €8,20-€8,30 prima e degli €8,70-€8,80 in seguito.

Per poter sperare in una possibile inversione di tendenza, comunque, bisognerà attendere conferme al di sopra di quota €9, trend line ribassista originata dai massimi di gennaio 2001 a €14,20.

Discese dei prezzi al di sotto di quota €7, invece, rappresenterebbero un pericoloso segnale di debolezza per il titolo di Cologno Monzese, le cui quotazioni potrebbero scivolare pericolosamente in direzione dei minimi di settembre 2001 a quota €5, con supporti intermedi individuabili a €6,50 prima e a €5,80 poi.

La crisi del settore media, comunque, è ancora più evidente se si tiene conto della richiesta avanzata dalla Fieg (è l’associazione degli editori) di inserire nella Finanziaria misure di sostegno all’editoria.

Nei primi cinque mesi dell’anno la pubblicità nazionale sui quotidiani ha fatto registrare una flessione dell’11% e la gabellare sui settimanali un calo di circa il 9%.

Al pari di Mediaset, comunque, anche L’Espresso è riuscito a contrastare l’ondata ribassista che ha colpito Piazza Affari, mantenendosi al di sopra di quota €3, 61,8% di ritracciamento del rialzo messo a segno tra settembre e aprile.

Importanti segnali di forza, comunque, arriveranno soltanto dal superamento di quota €3.55 e in una siffatta ipotesi si potrebbe provare anche ad acquistare il titolo puntando al raggiungimento dei target rialzisti individuabili a €3,80 prima e a €4 poi.

Conferme al di sotto di €3,55, invece, introdurrebbero i corsi al test di quota €3, livello al di sotto del quale si aprirebbero pericolosi margini di discesa in direzione di €2,60-€2,50 prima e di quota €1,80 in seguito.

Decisamente critica, invece, appare la situazione di Class Editori che in questi giorni ha testato più volte i record negativi di settembre 2001 fatti segnare in area €2,04-€2.

E un’eventuale discesa dei corsi al di sotto di quest’ultimo livello di supporto farebbe scivolare i corsi in direzione di un obiettivo di medio periodo individuabile a quota €1,50.

L’unico supporto intermedio è individuabile in area €1,80.

Sconsigliabile, dunque, almeno per il momento, l’impostazione di strategie di stampo rialzista sul titolo. I primi segnali di forza, infatti, arriveranno da un ritorno dei prezzi al di sopra di €2,20.

In tal caso, infatti, il titolo potrebbe spingersi al rialzo fino in area €2,40-€2,50, resistenza al di sopra della quale si aprirebbero poi ulteriori margini di ascesa in direzione di €2,80 prima e di €3 in seguito.