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Settore bancario il piu’ penalizzato dalla serie di dati macro deludenti

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Siena – Tassi di interesse: in calo ieri i listini dell’area Euro sulla scia dei dati macro poco incoraggianti sul Pmi manifatturiero ed il mercato del lavoro tedesco.

Tra i settori maggiormente penalizzati figura quello bancario che ha risentito anche dell’attesa dell’esito della riunione Ecofin sui requisiti patrimoniali delle banche, conclusasi poi senza un accordo.

Il tasso sul decennale tedesco ha raggiunto nuovi minimi portandosi fino all’1,59%, mentre quello a due anni fino allo 0,06%.

Secondo il commissario al mercato interno Barnier, gli UK avrebbero rifiutato di supportare la bozza della presidenza danese secondo cui le autorità nazionali avrebbero potuto introdurre requisiti patrimoniali a livello locale in piena libertà fino al 3% superiore alla quota già stabilita a livello internazionale, mentre per un livello superiore avrebbero dovuto richiedere l’approvazione comunitaria.

La prossima riunione Ecofin è prevista il 15 maggio.

S&P, in seguito al completamento della ristrutturazione del debito, ha alzato il rating sul debito a lungo termine della Grecia a CCC da SD con outlook stabile.

Oggi è attesa la riunione della BCE da cui non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi, sebbene le dichiarazioni di Draghi potrebbero risultare più disponibili verso l’ipotesi di ulteriori manovre in futuro tra cui un eventuale taglio del tasso di riferimento e/o una abbassamento del tasso sui depositi allo 0% al fine di disincentivare il deposito della liquidità presso l’Istituto.

Il tutto alla luce principalmente delle recenti indicazioni macro non favorevoli soprattutto dagli indicatori prospettici con riferimento anche alla Germania. Lo stesso Draghi potrebbe fornire dettagli sul’ipotesi di patto sulla crescita recentemente menzionata.

Oggi infine sono attese emissioni in Spagna e Francia fino a 10,5 Mld€.

Negli Usa listini azionari in lieve calo sulla scia di dati macro che hanno segnalato un potenziale rallentamento della dinamica occupazione (si veda la variazione dell’indice ADP di aprile, ai minimi negli ultimi 7 mesi) a fronte di un calo degli ordinativi all’industria e notizie prospettiche non positive dall’area Euro.

Gli indici sono riusciti a quasi pareggiare la perdite di alcuni comparti tra cui quello finanziario grazie all’andamento opposto del comparto immobiliare dove le principali aziende hanno messo a segno cospicui guadagni: il sottoindice dei costruttori dell’indice S&P500 è aumentato del 2,5%, probabilmente su attese di un’apertura da parte dell’agenzia FHFA per consentire il taglio della quota capitale ai mutuatari in difficoltà.

Il focus si sposta oggi sulle indicazioni dell’indice Ism non manifatturiero di aprile, oltre che su numerosi discorsi di membri Fed.

Valute: forte deprezzamento dell’euro, in scia ai deludenti dati macro europei di ieri. La moneta unica aveva aperto la sessione sopra 1,32 vs dollaro ma dopo i PMI è scivolata fino a 1,312. Oggi saranno da monitorare le aste spagnole e francesi. I livelli di resistenza e supporto per oggi sono 1,32 e 1,31/1,305.

Lo yen si è leggermente apprezzato vs euro durante la notte, mentre è rimasto sostanzialmente stabile vs dollaro compreso tra la resistenza 80,60 ed il supporto 79,65. Verso euro il supporto principale per oggi si colloca a 104,60, con livello intermedio a 105. Resistenza a 106,70.

Yuan cinese in deprezzamento vs dollaro. Durante il bilaterale Cina-Usa a Pechino, il segretario al Tesoro Usa, Geithner, ha dichiarato che un futuro apprezzamento dello yuan è importante per rimodellare l’economia cinese, incoraggiando la domanda domestica e riformando il sistema finanziario.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime con tutte le componenti dell’indice GSCI in calo tranne il cacao (+0,6%). Il ribasso peggiore è stato quello del gas naturale Usa (-5%) su timori che il clima temperato possa ridurre la domanda delle centrali elettriche. Il Brent è calato dell’1,2%. Ribassi generalizzati anche per i metalli industriali, preziosi e per gli agricoli. Cme Group ha dichiarato che aumenterà i margini su future e swap per le posizioni non legate a coperture (pertanto speculative) a partire dal 7 maggio.

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