(Teleborsa) – Segno meno in chiusura di settimana per le principali borse europee, che non riescono a scrollarsi di dosso i timori di una doppia recessione alla luce dei deludenti dati sul mercato del lavoro e sulla manifattura Usa diffusi ieri. Oggi il governo francese ha rivisto al ribasso le stime di crescita economica per il 2011 al 2% dal 2,5% precedentemente indicato, mostrandosi però ottimista per il 2010. “Nel 2010 verrà raggiunta o superata una crescita dell’1,4%”, si legge nella nota dell’Eliseo diffusa al termine della riunione tra il presidente Nicolas Sarkozy e alcuni ministri, incontratisi oggi nella residenza estiva del premier per valutare la situazione economica del Paese d’oltralpe. Notizie non troppo incoraggianti sono giunte anche da Axel Weber, membro del Consiglio governativo della BCE, secondo cui la Banca centrale europea probabilmente valuterà l’exit strategy nel primo trimestre del prossimo anno. I tassi attuali, ha sottolineato Weber, sono appropriati, invitando l’Istituto centrale a lasciare aperti i rubinetti della liquidità per le banche oltre la fine dell’anno. L’aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori, in un clima d’incertezza per la forza della ripresa economica mondiale, sta favorendo oltre all’oro il bund tedesco. Il titolo di stato decennale della Germania si è portato per la prima volta sopra quota 133 con un rendimento in flessione al 2,26%. Sul mercato valutario, l’euro perde terreno nei confronti del biglietto verde portandosi sotto quota 1,27 dollari mentre il petrolio newyorkese vale meno di 74 dollari al barile. Nell’ottava appena trascorsa la borsa tedesca e quella inglese hanno perso complessivamente oltre un punto e mezzo percentuale mentre quella francese più del 2%. Bruxelles archivia la seduta odierna con un calo dello 0,77% a 2455,09 punti, Zurigo con una perdita dell’1,48% a 6188,12 punti, Parigi con un ribasso dell’1,12% a 3532,23 punti ed Amsterdam con un decremento dell’1,23% a 318,39 punti. Segno meno anche per Francoforte -1,02% a 6013,26 punti, Londra -0,29% a 5196,25 punti e Madrid -1,22% a quota 10113,4. A livello settoriale, tiene solo il settore energia dopo l’offerta ostile lanciata dalla compagnia statale coreana Korea National Oil Corporation (Knoc) sulla britannica Dana Petroleum. In focus anche BG, che si è scaldata su alcuni rumors che vedrebbero la Royal Dutch Shell interessata al produttore britannico di gas. Sul piatto ci sarebbero 54 miliardi di sterline, pari a circa a 1.600 pence per azione in contanti. In forte ribasso, invece, le costruzioni, gli assicurativi e le auto.