Mercoledì, è stato annunciato a Londra l’accordo a livello mondiale sulla creazione di una piattaforma universale per la trasmissione di dati e servizi attraverso il WAP sulla rete mobile GPRS, cioè il telefonino di seconda generazione e mezzo, che precede quello di terza generazione, l’UMTS. Wall Street Italia ha chiesto a Mauro Sentinelli, direttore generale di TIM, di commentare la portata di questo accordo e di anticipare le mosse di TIM.
SENTINELLI. “A questo progetto lavoro da ottobre dello scorso anno, da quando cioè, è stato chiaro che il lancio dell’UMTS avrebbe subito dei ritardi”.
WSI. Perché si è sentita la necessità di trovare un accordo?
SENTINELLI. “Perché eravamo arrivati, tra gli operatori di mezzo mondo, ad avere 165 opzioni diverse dal punto di vista della piattaforma tecnica; questo significa che se io avessi voluto spedire a qualcuno una cartolina attraverso il mio cellulare, avrei prima dovuto assicurarmi che anche il suo cellulare fosse in grado di dialogare con il mio per questo tipo di servizio”.
WSI. Cade quindi la concorrenza su questo fronte.
SENTINELLI. “Era l’unica strada percorribile, l’esigenza era sentita specialmente da noi operatori europei. A differenza degli USA e del Giappone, dove gli operatori competono sulle infrastrutture, noi cooperiamo sullo standard comune e facciamo competizione sul marketing. Il successo di questa impostazione è dimostrato dal fatto che tutti i 538 operatori della GSM Association, sparsi in 169 Paesi, hanno firmato”.
WSI. Cosa farà TIM?
SENTINELLI. “Avremo i cellulari disponibili a ottobre e lanceremo il WAP su GPRS con la campagna di Natale”.
WSI. A quando i risultati sul fronte finanziario?
SENTINELLI. “I primi risultati li vedremo nel 2002”.
WSI. Sarà un’iniezione di fiducia per il titolo in borsa?
SENTINELLI. “Spero di sì. Credo proprio di sì”.
WSI. Come commenta le voci che scommettono su un interesse da parte vostra per l’olandese Kpn?
SENTINELLI. “Io non scommetto su Kpn. Il valore noi lo facciamo in America Latina, in Turchia, in tutti quei paesi che non hanno ancora un mercato maturo”.