Economia

Semplificazione, sportello unico per attività produttive Anci-Unioncamere

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(Teleborsa) – Prende forma la collaborazione fra ANCI e Unioncamere sullo Sportello Unico per le attività produttive (Suap), tappa importante per la road map che dovrà portare, nel 2011, all’attuazione della riforma del Suap, punto singolo di contatto tra imprese e pubblica amministrazione previsto dalla direttiva servizi UE e regolato dall’articolo 38 del decreto legge n. 112 del 25 giugno 2008. E’ stata, infatti, firmata oggi a Roma da Sergio Chiamparino, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia e Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, la convenzione che precisa le modalità di co-gestione del portale impresainungiorno.gov.it e il contributo che ciascuno dei due enti dovrà fornire al suo funzionamento definendo i rispettivi ruoli, gli ambiti di competenza e la ripartizione delle attività necessarie al decollo operativo del ‘nuovo’ strumento telematico che funge da raccordo tra imprese e Suap. “Lo Sportello unico per le attività produttive – ha sottolineato Sergio Chiamparino – costituisce una funzione fondamentale dei Comuni che deve trovare adeguato risalto nel Codice delle Autonomie, in quanto strumento operativo della politica economica locale. L’integrazione ed il rafforzamento del sistema di relazioni istituzionali fra rete camerale e Comuni serve quindi ai territori ma non solo: attraverso di essa si rafforza anche il sistema Paese e la competitività delle nostre imprese. Su questo versante, ANCI assicura quindi la propria disponibilità a svolgere un ruolo di indirizzo, convinta che per la riuscita della riforma del Suap sia necessaria quella interoperabilità fra Amministrazioni che consente il tempestivo aggiornamento informatico da parte di tutte le autorità, centrali e periferiche, coinvolte nei procedimenti di autorizzazione e controllo sulle attività d’impresa”. “La realizzazione dello Sportello unico per le attività produttive – ha detto Ferruccio Dardanello – è un traguardo di modernità per l’Italia e una delle sfide più impegnative per il sistema camerale nei prossimi anni. La posta in gioco è altissima, perché da una pubblica amministrazione più efficiente e meno costosa dipende una buona fetta della competitività delle nostre imprese e, dunque, del sistema-Paese. La convenzione che abbiamo siglato oggi prende atto con grande realismo delle condizioni indispensabili per la riuscita della riforma, prima fra tutte quella di giungere alla massima standardizzazione possibile delle migliaia di diversi adempimenti locali a carico delle imprese, e dunque pone le basi per partire con il piede giusto in un’ottica di totale collaborazione tra Camere di commercio e comuni sui territori, nell’interesse dello sviluppo”.