Il 2001 e’ stato l’anno del maggior declino per l’industria dei semiconduttori, principalmente a causa del calo nel mercato dell’elettronica e nel livello di spesa per gli investimenti. Cio’ che il mercato si chiede ancora con insistenza e’ se il settore sia uscito dalla crisi oppure sia ancora prematuro pronunciarsi.
Da alcuni mesi il susseguirsi di segnali incoraggianti, sia per il comparto che per il quadro economico generale, ha indotto la maggioranza degli analisti a ritenere che il periodo di stagnazione sia oramai superato e che si sia intrapreso un credibile sentiero di crescita.
Per avere un’idea piu’ precisa di quale sia lo stato generale del settore e di come il mercato finanziario si stia muovendo, e’ utile fare un breve riepilogo di quanto e’ accaduto di recente.
IL SETTORE: INFRASTRUTTURE E CHIP
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Infrastrutture: Dopo aver registrato nel 2001 un crollo nel fatturato del 41% rispetto all’anno precedente, passando da $48 miliardi a $28 miliardi, il comparto sta mostrando da diversi mesi segnali di una costante, seppur lenta, ripresa.
In base ai dati raccolti ed elaborati dall’associazione Semiconductor Equipment and Materials International (SEMI), il book-to-bill ratio di maggio sulle infrastrutture per semiconduttori e’ infatti aumentato per il nono mese consecutivo.
In particolare, il livello di ordinativi, pari a $1,08 miliardi, e’ maggiore del 9% rispetto a quello riportato ad aprile e del 50% rispetto a maggio del 2001. La crescita prevista per il 2002 e 2003 nella domanda di chip, inoltre, avra’ a sua volta l’effetto di incrementare la spesa di investimenti in infrastrutture.
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Chip: Il fatturato globale nel 2001 e’ stato pari a $139 miliardi, il 32% in meno rispetto all’anno precedente. Il fatto che il settore abbia intrapreso un sentiero di crescita e’ testimoniato dai dati mensili forniti dalla Semiconductor Industry Association: ad aprile 2002 il valore dei chip venduti in tutto il mondo e’ stato di $11,7 miliardi, in crescita del 3,1% rispetto al fatturato registrato a marzo. Da gennaio, inoltre, il fatturato e’ in costante, seppur modesta, crescita.
Ad aggiungere ottimismo intervengono le previsioni effettuate dalla societa’ di ricerche World Semiconductor Trade Statistics (WSTS), secondo la quale il fatturato mondiale dei chip dovrebbe raggiungere $142 miliardi nel 2002, il 2,6% in piu’ rispetto al 2001. Nel 2003 la crescita sara’ molto piu’ consistente: sempre secondo le previsioni, il fatturato aumentera’ del 21,7% rispetto al 2002, con il mercato americano in notevole ascesa.
I MERCATI FINANZIARI
Negli ultimi due anni i titoli delle principali societa’ di semiconduttori hanno registrato perdite ragguardevoli: dopo il boom cominciato nel 99, si e’ assistito ad un inesorabile trend decrescente. Le quotazioni, segnate dall’alternarsi di cospicue cadute e riprese, hanno subito un definitivo tracollo alla fine del 2000: da allora il mercato si e’ assestato, nonostante l’elevata volatilita’ degli scambi.
Per avere un’idea immediata di come siano variate le quotazioni dei titoli delle societa’ di semiconduttori e’ molto utile osservare l’andamento del Philadelphia Semiconductor Index (SOX), l’indice piu’ seguito dagli analisti del settore.
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Philadelphia Semiconductor Index: una breve descrizione
Il Philadelphia Semiconductor Index, o semplicemente SOX, e’ un indice composto da 17 societa’ statunitensi primariamente impegnate nelle attivita’ di design, distribuzione, produzione e vendita di chip e infrastrutture per chip. L’indice e’ del tipo “price-weighted”, quindi i titoli delle societa’ che lo compongono incidono sulle sue variazioni in uguale misura.
Il SOX e’ stato introdotto nel dicembre 1993 con un valore base pari a 200 punti ed e’ stato poi portato a 100 punti nel luglio 1995. Il valore dell’indice si ottiene dividendo la somma del valore di mercato dei titoli per il divisore base di mercato. Quest’ultimo viene modificato quando una societa’ procede ad eventuali split nel valore dell’azione, o viene sostituita.
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L’andamento del SOX
Il SOX e’ attualmente circa il 66% inferiore ai valori dei primi mesi del 2000 e allo stesso livello che aveva all’inizio del 99, quando il settore cominciava ad avanzare nella sua prodigiosa crescita.
Il piu’ recente significativo movimento dell’indice e’ avvenuto al ribasso, con il SOX che e’ passato dal massimo relativo di 543 punti della chiusura del 16 maggio al minimo di 392 punti del 20 giugno.
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I dati
Per avere una maggiore comprensione dell’andamento storico del settore e’ utile osservare come sono variate da un anno le quotazioni del SOX. La tabella che segue, aggiornata al 20 giugno, riporta le variazioni percentuali dei singoli titoli delle societa’ che compongono l’indice: i periodi di riferimento sono di 5 giorni, 1, 3 e 6 mesi, 1 anno ed inizio anno. Il grafico mostra invece l’andamento dell’indice stesso negli ultimi 3 anni. (fonte dati: Reuters).
LE PROSPETTIVE
La maggior parte degli analisti ritiene che la situazione complessiva resti comunque incoraggiante, soprattutto se inquadrata in un’ottica di piu’ lungo periodo. Il comparto infatti sta beneficiando, oltre che dei fondamentali positivi, sottolineati in precedenza, anche della crescita nei prezzi delle DRAM (Dinamic Random Access Memory), dell’incremento del livello di utilizzazione degli impianti e del quadro macroeconomico positivo.
I produttori di chip hanno percio’ aumentato i piani di investimenti in infrastrutture per semiconduttori. Se a cio’ si aggiunge il fatto che le societa’ di hardware e telecomunicazioni stanno riavviando il ciclo di rinnovo degli impianti, ne risulta che il settore ha tutte le carte in regola per dar luogo ad una prossima performance positiva.
* Americo Pietropaolo e’ analista finanziario di Wall Street italia