Le vendite che si stanno osservando sull’azionario fanno pensare al declino datato settembre 2008, in scia alla bancarotta di Lehman Brothers. Allora il mercato aveva iniziato a scivolare in modo consistente, con il Dow che rapidamente ruppe la soglia di 10 mila punti senza trovare tregua fino all’ultima parte del mese di ottobre, con un bilancio di -2000 punti.
Per quanto si possa essere propensi a fare paragoni tra l’impostazione degli indici di allora con quella odierna, ci sono diversi e cruciali differenze. Tim Hayes, capo investimenti nella societa’ di ricerca quantitativa Ned Davis Research ha citato i seguenti ai suoi clienti.
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Il contesto di mercato. Diversamente dalla correzione dell’autunno 2008, l’attuale flessione si sta verificando in un mercato ciclicamente bull, toro.
Ampiezza. La cascata di vendite del settembre-ottobre di due anni fa aveva avuto inizio con “un’ampiezza di mercato decisamente negativa”.
Il contesto economico. L’autunno 2008 aveva rappresentato “la peggior recessione globale dagli anni ’30”. Oggi, al contrario, ci troviamo nel “miglior contesto economico dal 2003”, stando a quanto spiegato nello studio “Economic timing model” di Ned Davis Research.
Utili. Diversamente dalla “peggior recessione sul fronte degli utili dal 1930” che si e’ verificata a fine 2008, al momento ci troviamo nella miglior situazione dal 2006 (stando alla lettura de “Earning Model” di Ned Davis Research).
Questi fattori non garantiscono che un declino non ci sara’. Ma, sostiene Hayes, fanno pensare che una caduta dei listini come quella del 2008 “non sembra probabile.