La caccia alla azioni difensive e’ cominciata nel marzo 2001, dando sostegno al mercato per 3 mesi, ma gia’ da giugno gli indici erano tornati sui livelli minimi dell’anno.
Lunedi’ 10 Settembre l’indice S&P e’ sceso al di sotto dei minimi registrati in precedenza, suggerendo che la spirale ribassista poteva continuare.
Anche il Nasdaq Composite, seppur sopra i minimi mostrava forti segnali di debolezza.
Considerando le difficili condizioni economiche, che gli Stati Uniti stavano affrontando prima di questo attentato senza precedenti, potevano questi terroristi senza volto progettare il loro attacco in un momento peggiore?
Gli operatori dei mercati finanziari sono stati duramente colpiti. L’umore generale e’ triste, mentre continua la conta dei morti e questo non sarà d’aiuto alla ripresa delle borse americane nel prossimo futuro.
L’attuale trend di lungo periodo sul Nasdaq Composite e’ al ribasso e se scende al di sotto di quota 1.619 (e ci sono forti indicazioni in questo senso) puo’ cadere precipitosamente ad una quota tra 1.350 e 1.220 e forse nei prossimi 12 mesi arrivare fino a 1.000.
Stiamo uscendo da un significativo ribasso che e’ cominciato nel primo trimestre del 2000. Eventualmente, potrebbero esserci reazioni minori di natura rialzista. Comunque ogni potenziale rimbalzo dovrebbe essere di breve durata e potrebbe volerci ancora molto tempo prima che il Nasdaq Composite ritorni al massimo del Maggio 2001 a 2.328,05 punti.
L’analisi dei cicli suggerisce che questo ciclo ribassista non cominciera’ a stabilizzarsi prima dell’ultimo trimestre del 2002.
I prossimi 6-12 mesi appaiono piuttosto foschi per l’industria del brokeraggio. Abbiamo chiesto ad alcuni brokers la loro opinione su come questo attacco terroristico influenzera’ gli affari. Nessuno e’ ottimista. Qualche broker ha detto di aver comprato put (opzioni al ribasso) e cercato opportunita’ per vendere allo scoperto prima di Martedi’.
Ralph Acampora, capo analista di Prudential Securities e uno dei fondatori dell’ MTA (analisti tecnici del mercato), ha detto che stava monitorando l’azione di Merrill Lynch (MER – Nyse) molto attentamente. Acampora e’ convinto che Merrill sia un indicatore dell’industria del brokeraggio e che, se questa fosse scesa sotto i $50, l’intera industria sarebbe stata nei guai.
Lunedi’ 10 Settembre MER era gia’ scesa a $46,50. La nostra analisi tecnica suggerisce che MER potrebbe cadere fino a $28 per azione.
Un analista tecnico non sa sempre come o cosa causi un tale risultato nella previsione dei prezzi, solo i grafici dei prezzi potrebbero, e spesso ci riescono, confermare se stessi.
Questa tragedia americana, cosi’ come questo attacco alla civilta’, e’ il catalizzatore che continua a spingere i mercati americani. Non ci sono segni di stabilizzazione. Le condizioni economiche adesso sono peggiorate. Due tagli ai tassi di interesse di un quarto di punto erano gia’ attesi; ora questi tagli potrebbero essere di mezzo punto base visto che l’economia chiede stimoli monetari.
Le compagnie assicurative riceveranno richieste di risarcimento danni per miliardi di dollari. Migliaia di americani potrebbero presto aggiungersi alle liste di disoccupazione.
Il tempo guarisce le ferite e credo che possiamo guardare oltre.
Il Governo Americano ha detto che intende prendere iniziative che dovrebbero aumentare la spesa per la difesa e avvantaggiare il settore tecnologico, portando sollievo al Nasdaq.
Inizialmente, i mercati finanziari americani dovranno aspettarsi molta instabilita’. Si attendono volumi ridotti quando il Nasdaq, l’AMEX e il NYSE riapriranno lunedi’.
Tristemente la polvere e i detriti continuano a soffiare nel sud di Manhattan e lo shock risuona propagandosi nel mondo.
(*) Michele Mondiello e’ chief market analyst di Wall Street Italia.