Sotto la palese lotta politica che ha condizionato sin dall’inizio il progetto di acquisizione di Telemontecarlo da parte di Seat Pagine Gialle c’è anche una lotta commerciale.
Il progetto di Lorenzo Pellicioli è di usare le risorse di Telecom Italia, che controlla il 60% di Seat, per indirizzare i due canali di TMC alla fascia di età tra i 12 e i 34 anni, e quindi farne un serio concorrente per Italia 1, uno dei tre canali di Mediaset.
Indubbiamente il Polo teme la formazione di grossi gruppi industriali visti come vicini all’Ulivo. Roberto Colaninno di Olivetti è considerato vicino all’Ulivo; Vittorio Cecchigori, di Telemontecarlo, è stato eletto senatore sulla lista dell’Ulivo.
Ma c’è anche un aspetto puramente commerciale nella questione Seat-TMC. Mediaset domina il mercato della pubblicità televisiva. Nei primi 11 mesi del 2000 ha venduto €2,4 miliardi di pubblicità secondo un rapporto di AC Nielsen, contro i €1,3 miliardi incassati dalla RAI, che ha dei limiti su quanta pubblicità puo mandare in onda, e gli €80 milioni incassati da TMC.
Ma con Seat e Telecom Italia alle spalle, con l’unione tra Internet e televisione come hanno fatto AOL e Time Warner – spiegano gli analisti – TMC potrebbe erodere la fetta di mercato di pubblicità televisiva di Italia 1.
Pellicioli ha commentato la bocciatura dell’acquisizione di TMC da parte dell’Autorità per le Telecomunicazioni dicendo che è cambiato il clima politico. Se l’affare si regge su questioni politiche, difficile prevederne l’esito. Bisognerà aspettare la decisione dell’Antitrust.
Intanto, oggi Seat ha perso il 5,5% in borsa scendendo a €2,26, e senza TMC vari analisti predicono un futuro difficile (Vedi Internet: Analisti stimano Seat a €1,6). Mediaset invece ha guadagnato lo 0,24% contro un Mib30 che è sceso dello 0,19%.