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SE INVESTIRE E’ QUESTIONE DI “ATTRAZIONE FATALE”

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(WSI) – Quando una nazione necessita di capitale non-domestico, come fa ad attirarlo? Basta osservare il caso greco: la Grecia è il membro dell’UE con l’indebitamento più elevato e ha offerto un rendimento circa cinque volte più succulento rispetto a quello spagnolo, per fare in modo che l’asta di bond governativi avesse qualche partecipante.

Dunque il rendimento sui titoli governativi a 7 anni si è assestato sul 6% annuo, ossia il 3,34% in più del bond tedesco di pari scadenza.

Praticamente la Grecia ora dovrà ripagare interessi elevatissimi sul debito (detto debt servicing) ed iniziare il piano di rientro delle finanze pubbliche per estinguere il debito contratto per salvarsi.

Per intenderci, sembra un po’ la situazione di una famiglia statunitense di ceto medio-basso, prima della crisi subprime (amanti dell’indebitamento). L’appetito per rendimenti succulenti attira investitori, ma non dimentichiamoci che rendimenti più elevati sono sinonimo di rischio più elevato.

Questa attrazione fatale è un gioco a due tra investitori e Grecia…vedremo come si srotoleranno i fatti. Tutto questo, mentre l’outlook per il futuro del popolo ellenico risulta “incerto” al massimo.

Passando agli USA, i dati economici di ieri mattina sono usciti “tiepidi”: l’outlook per l’economia americana rimane in miglioramento, ma la mancanza di crescita nei salari/stipendi è un segnale negativo in quanto senza salari non v’è combustibile per alimentare la spesa privata o per investimenti.

Nel frattempo l’appetito per il rischio comunque rimane sostenuto, e l’equity asiatico ne ha beneficiato stanotte salendo al massimo da 10 settimane nonostante la produzione industriale nipponica sia scesa, unitamente (per fortuna) alla discesa nel tasso di disoccupazione. Quindi sfide in vista anche per la Bank of Japan visto che anche in Giappone il recupero dalla crisi non è uniforme.

Passiamo dunque ai dati in uscita oggi: l’indice immobiliare UK arriva alle 10.30, unitamente al Conto Corrente UK e al PIL 4° trim. 2009. Più tardi, nel pomeriggio, arriva la fiducia dei consumatori USA (ore 15.00) e quest’ultimo dato dovrebbe essere il market mover della giornata.

Passando alla consueta analisi tecnica, vediamo come la forte salita del dollaro americano nei confronti della moneta unica europea si sia frenata ed abbia lasciato spazio ad una correzione tecnica, da inserire in un quadro che comunque, fino a che ci manterremo sotto 1.3800, rimane senza dubbio ancora ribassista.

Se osserviamo un grafico orario notiamo come 1.3500 nel breve rappresenti una buona area di resistenza che potrebbe contenere il movimento rialzista della quotazione. Possibili anche dei piccoli sfoghi in area 1.3530, mentre le aree di supporto corrispondono ad 1.3440 (medie mobili esponenziali rispettivamente a 100 e 21 periodi osservabili su un grafico a 4 ore).

Ci troviamo in fase di consolidamento anche per il UsdJpy, che dopo la salita impetuosa della settimana passata, ora si trova a 92.35. La quotazione potrebbe mantenersi all’interno di questa big figure.

Guardando un po’ di più al medio termine invece, sarà importante tenere d’occhio l’area di 93.70 (93.758 il massimo fatto segnare lo scorso gennaio). Se dovesse resistere tale livello, sarebbe molto probabile una discesa del cambio fino a tornare in area 91.00.

Tecnicamente la trendline ribassista tracciata su un grafico giornaliero a partire dallo scorso 6 aprile (praticamente un anno fa) è stata rotta a rialzo, ed è possibile assistere ad una correzione che potrebbe precede un possibile apprezzamento del dollaro.

GbpUsd che si mantiene nei pressi di area 1.5000. Siamo quasi alla formazione di un doppio massimo perfetto (toccati i livelli di 1.50183 e 1.50169) che potrebbe far rientrare la quotazione sotto 1.5000. Se non dovesse completarsi questo pattern di prezzi, l’area di resistenza da tenere sott’occhio corrisponde a 1.5065. Probabile che comunque il cambio non si spinga al di sotto di 1.4930.

Buona ripresa dell’euro nei confronti del franco svizzero quella cominciata settimana scorsa e che adesso sta consolidando. 1.4370 il primo baluardo da dover infrangere per rivedere quota 1.4400.

Sarà importantissimo l’euro in generale per le sorti di questa quotazione. Continuiamo a restare convinti infatti, che la SNB non potrà contrastare la debolezza endogena dell’euro, se essa dovesse continuare a manifestarsi (anche se sembra essersi affievolita dopo che la Merkel e Sarkozy hanno trovato un accordo per la Grecia.

È stata breve la fuoriuscita del cambio AudUsd dal canale ascendente iniziato i primi giorni di febbraio. La forza del dollaro ha inizialmente disorientato lasciando intendere una prossima estensione ribassista non supportata poi stabilmente dal mercato.

Il recupero del dollaro australiano quindi è stato veloce ed ampio, con 180 punti registrati in una giornata di scambi: questo riporta di attualità il livello di resistenza di 0.9245 e il doppio massimo, che attendiamo da qualche settimana, a 0.9320. Il primo livello di supporto in giornata di trova a 0.9140, mentre il più importante è prossimo a 0.9090.

La stessa sorte del dollaro è possibile ritrovarla nei confronti del dollaro canadese. Il cambio dopo aver tentato di stazionare stabilmente al di sopra del punto fondamentale di 1.0230, arrivando a raggiungere 1.03 (zona di congestione molto interessante dei primi giorni di marzo), ha subito un ripiegamento di una figura esatta. Per le prossime ore la zona chiave di 1.0230 continua a rimane il punto a cui osservare, oltre a 1.03 come resistenza e a 1.0170 come supporto.

*Questo documento e’ stato preparato da FXCM Forex Capital Markets. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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