(Teleborsa) – Tempi sempre più duri per i metereologi italiani, che oltre ad avere a che fare con le previsioni del tempo devono vedersela anche con le accuse lanciate dal neogovernatore leghista della Regione Veneto, Luca Zaia. Il presidente del Veneto, infatti, ha scagliato contro di loro un bel fulmine a ciel sereno, additandoli come i colpevoli per il calo del turismo nel Nordest d’Italia. “Abbiamo diritto a previsioni del tempo che siano attendibili, specie da parte del servizio pubblico. E se c’è incertezza per quanto riguarda il tempo in Veneto, sarà opportuno che i metereologi indichino bel tempo, anzichè il contrario”, sostiene Zaia minacciando “il federalismo meteorologico”. Le previsioni meteo troppo pessimistiche, infatti, arrecherebbero danni incalcolabili alla fiorente industria del turismo veneto, che vanta 32 milioni di villeggianti l’anno sulle coste regionali, vale a dire metà delle presenze turistiche di tutto il Veneto. “Spesso si dice che in Alto Adriatico pioverà, ma c’è una grande differenza fra Trieste e Venezia, da Udine a Treviso”, ribadisce Zaia chiedendo più puntualità e precisione ai colonnelli dell’aeronautica. La risposta dei metereologi arriva subito come la nebbia in alta montagna. “Non è possibile raccontare in 40 secondi come sarà il tempo in Italia”, asserisce Mario Giuliacci scherzando sulla possibilità di una legge che vieti di annunciare pioggia. Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana insinua invece che “chi pretende che le previsioni del tempo non dicano quando ci sarà brutto tempo può essere animato da comprensibili preoccupazioni turistiche”.