
Bruxelles – “La situazione è molto grave e non dobbiamo nascondere questo dato di fatto”. E’ quanto ha detto il governatore della Bce, Mario Draghi, intervenendo davanti alla Commissione affari economici e monetari del Parlamento europeo a Strasburgo, nella sua veste di presidente del Comitato europeo sul rischio sistemico.
“Quando il mio predecessore Jean-Claude Trichet si è rivolto a questa commissione a ottobre – ha ricordato Draghi nel suo intervento a Strasburgo – ha detto che questa crisi che aveva raggiunto dimensioni sistemica. Da allora è peggiorata, la situazione è molto grave e non dobbiamo assolutamente nasconderlo”.
Il presidente della Bce ha sottolineato come “negli ultimi mesi del 2011 la situazione di incertezza dei debiti sovrani, insieme con le prospettive di crescita stagnante, hanno portato a distorsioni gravi dell’economica reale”.
Serve “attuare tempestivamente le decisioni che sono state prese” al vertice europeo, in particolare per quanto riguarda “l’Efsf e l’Esm”, ha detto ancora il presidente della Bce.
Riferendosi alle agenzie di rating, Draghi ha fatto osservare che “dobbiamo imparare a vivere non senza di loro, ma con loro, dando un potere molto più limitato di quello che hanno attualmente”.
A tre giorni dal downgrade da parte di Standard & Poor’s di nove Paesi europei, il presidente della Bce ha sottolineato la necessità di “aumentare la concorrenza fra le agenzie di rating”. “Non abbiamo concorrenza, qualsiasi cosa facciamo per aumentarla è positiva”, ha precisato Draghi. “Noi, in quanto enti di regolamentazione, dovremmo procedere senza rating o, quantomeno, dovremmo imparare a valutare il valore del credito considerando le agenzie una delle tante componenti di questa informazione, non dovremmo dipendere al 100%” da loro.
E proprio mentre Draghi parlava, è arrivato lo stop alla tripla A anche per il fondo ‘salva Stati’ europeo da parte di Standard & Poor’s. L’agenzia di rating ha tagliato il rating dell’European Financial Stability Facility (Efsf) a ‘AA+’ da ‘AAA’. E per il presidente della Bce, in questo caso, sarebbero necessari “contributi aggiuntivi da parte dei Paesi con la tripla A” (lo ha detto prima ancora di venire a conoscenza della notizia).
Sull’annuncio di Standard & Poor’s è intervenuto il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker facendo osservare che la decisione “non ridurrà la sua capacità di prestito di 440 miliardi di euro. L’Efsf – ha continuato – ha mezzi sufficienti per rispettare i suoi impegni sulla base degli attuali programmi di aggiustamento e di possibili futuri e continuera’ ad essere sostenuto da garanzie incondizionate ed irrevocabili da parte dei Paesi membri dell’area euro”. Tornando al discorso del governatore della Bce, secondo Draghi le politiche dei governi dell’eurozona per il consolidamento dei conti pubblici hanno dimostrato “sviluppi incoraggianti, tendenze incoraggianti”.
Ma il consolidamento dei conti pubblici avrà “inevitabili effetti recessivi nel breve termine”, provocherà “una contrazione della produzione”. Insieme al consolidamento fiscale restano comunque due principali obiettivi da perseguire: crescita e occupazione. “Crescita e stabilità fiscale si integrano, perché non ci può essere stabilità senza crescita e non ci può essere crescita senza la sostenibilità dei conti pubblici”, ha concluso.