Roma – La Terra, come si sa, è coperta per due terzi dall’acqua. Il problema, a lungo dibattuto, è capire da dove essa venga dato che l’eventuale acqua primordiale, presente nel momento dell’origine del nostro pianeta, sarebbe sicuramente evaporata per via delle altissime temperature.
Il ghiaccio che compone parte delle comete è sempre sembrato un buon candidato a fornire una spiegazione plausibile.
Quando si è cominciato ad analizzare le comete, però, è emersa una nuova difficoltà: l’acqua presente in loro sotto forma di ghiaccio contiene circa il doppio del deuterio (isotopo dell’idrogeno) dell’acqua presente sulla Terra (dove c’è un atomo di deuterio ogni 6.200 atomi di idrogeno circa). Come dire: non è lo stesso tipo di acqua.
Grazie alle osservazioni dell’osservatorio spaziale Herschel dell’ESA, la teoria che vuole l’acqua terrestre proveniente dalle comete ha ultimamente ritrovato forza.
Grazie agli strumenti di Herschel è infatti stato possibile analizzare la composizione della cometa Hartley 2, scoprendo così che il ghiaccio lì presente mostra una proporzione tra deuterio e idrogeno simile a quella dell’acqua terrestre.
La differenza con le altre comete troverebbe una spiegazione nelle loro diverse zone di origine: Hartley 2 proviene da oltre l’orbita di Plutone, nella regione nota come Fascia di Kuiper. Le altre, invece, si pensa nascano tra Giove e Saturno.
«Grazie alle scoperte rese possibili da Herschel, una discussione vecchia e molto interessante può tornare in vita» – conclude Göran Pilbratt, scienziato dell’ESA che si occupa del progetto Herschel – «Sarà interessante vedere dove ci porterà».
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