Economia

Tim, scontro aperto: Elliott sfida Vivendi, si spacca Cda

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ROMA (WSI) – Lotta interna in Telecom Italia con il fondo Elliott che sfida Vivendi e finisce per portare allo scontro consiglio d’amministrazione e collegio sindacale.

Ricapitolando brevemente i fatti, il fondo guidato da Paul Singer ha chiesto di mettere aio voti nella prossima assembla del 24 aprile la revoca e sostituzione di sei consiglieri francesi. Ma proprio questi insieme a due indipendenti si sono dimessi provocando così la caduta dell’intero cda. Da qui il collegio sindacale ha intimato al consiglio l’integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 24 aprile con le richieste del fondo statunitense. Così il cda ha ritenuto a maggioranza illegittima l’integrazione dell’ordine del giorno assembleare del 24 decisa dal collegio sindacale e ha deliberato di «intraprendere ogni azione legale a tutela dei diritti e degli interessi di tutti i soci e della società», e di allertare la Consob per quanto di sua competenza.

Il collegio sindacale, nel rigettare le argomentazioni invocate dal consiglio di amministrazione a supporto della delibera, ha confermato la piena legittimità delle sue determinazioni. Insomma muro contro muro.

Elliott però non si fa intimidire e ieri ha inviato una comunicazione alla Sec, l’organismo di controllo della Borsa americana, in cui ha dichiarato di possedere l’8,8% di azioni ordinarie Tim e il 2,9% delle risparmio, a cui si aggiungono opzioni esercitabili nel 2019 per il 4,93% che portano la quota potenziale delle ordinarie al 13,73%.

Qualora Elliott vincesse il confronto del 24 aprile il cda verrà ricostituito con la revoca di Arnaud de Puyfontaine e altri francesi e la contestuale nomina di Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Rocco Sabelli, Luigi Gubitosi, Paola Giannotti e Dante Roscini. Olte ad Elliott dà del filo da torcere al gruppo Vivendi anche la Cassa Depositi e Prestiti che nei giorni scorsi ha dichiarato l’intenzione di comprare fino al 5% di Telecom.  Una situazione incandescente che avrà un esito più decisivo il 24 aprile in assemblea ma si prospettano nel frattempo fulmini e saette.