All’indomani di una seduta molto positiva, in cui Nasdaq e Dow Jones hanno raggiunto i livelli piu’ alti di chiusura dal 19 giugno e dal 26 agosto rispettivamente, le borse americane registrano una forte battuta d’arresto. Al New York Stock Exchange le contrattazioni sono terminate con in effetto il blocco degli ordini automatici di vendita, una misura per impedire gli eccessi di ribasso.
“Il mercato si aspettava qualcosa di piu’ dal dato sulla fiducia del Conference Board – dice a Wall Street Italia Cesare De Novellis, senior vice president della banca d’affari Jefferies -, e quando cio’ non si e’ verificato, le ripercussioni, soprattutto a livello psicologico, sono state immediate. Gli investitori guardano adesso con maggiore apprensione allo shopping festivo del fine settimana, test importante per il settore della grande distribuzione e per la fiducia dei consumatori (ricordiamo che venerdi’ e’ il cosidetto “Black Friday” dei retailer, ndr). In generale, siamo in una fase di limbo: le notizie positive sono gia’ state comunicate e si attendono nuovi spunti. Il mercato ha scontato una ripresa abbastanza marcata nella prima meta’ del 2003, ma in realta’ siamo abbastanza lontani da questo scenario. Le stime sul tasso di crescita degli utili aziendali sono troppo elevate: le previsioni fornite dalle aziende alla comunicazione degli utili del quarto trimestre saranno con molta probabilita’ piu’ una delusione che una gioia”.
Il Nasdaq ha chiuso a 1.444,41 (-2,53%)
Il Dow Jones a 8.676,42 (-1,95%)
L’S&P 500 a 913,31 (-2,10%)
Ricordiamo che in occasione del Thanksgiving Day i mercati USA rimarranno chiusi giovedi’ 28 novembre e saranno aperti solo per meta’ giornata venerdi’ 29.
Partite gia’ in territorio negativo, le borse hanno aumentato le perdite dopo il dato sotto le stime sulla fiducia dei consumatori redatta dal Conference Board, che a novembre si e’ attestata a 84,1 punti contro gli 85 del consensus generale di mercato. Superiori alle attese, invece, la vendita di nuove case, che ad ottobre si e’ attestata a 1.007.000 unita’, contro le stime di 985.000, e il Pil del terzo trimestre, rivisto al +4% contro il +3,8% previsto. Il Nabe (National Association for Business Economics) ha pero’ rivisto al ribasso le stime di crescita del prodotto interno lordo del quarto trimestre 2002 e del primo trimestre 2003.
A livello macroeconomico, comunque, la giornata piu’ importante della settimana sara’ quella di domani, con i dati sulla fiducia Michigan, i sussidi di disoccupazione e il Chicago PMI.
A pesare sui listini sono state anche alcune notizie societarie sconfortanti. Da segnalare in particolare la trimestrale inferiore alle attese della societa’ di software Veritas (VRTS – Nasdaq), la nota negativa di J.P. Morgan sul settore networking (NWX) e i downgrade sul colosso delle infrastrutture tlc Qualcomm (QCOM – Nasdaq) e sulla casa farmaceutica Eli Lilly (LLY – Nyse).
Spunti positivi sono invece arrivati dai produttori di chip Intel (INTC – Nasdaq) e Micron Tech (MU – Nyse), dal colosso delle infrastrutture Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) e dal comparto wireless (YLS).
Per tutti i dettagli sui titoli che hanno movimentato la seduta odierna clicca su WSI TITOLI CALDI, in INSIDER.