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SCIOPERO GENERALE: L’ITALIA SI E’ FERMATA

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L’Italia oggi si è fermata per uno sciopero generale di otto ore, un avvenimento, per la sua durata, che non si verificava da 20 anni.

La mobilitazione è rivolta contro il tentativo del governo di rivedere l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che stabilisce il principio della “giusta causa” per il licenziamento dei lavoratori di aziende con oltre 15 dipendenti.

Scuole, trasporti urbani, aeroporti, giornali, fabbriche, banche, uffici postali, ospedali (fatti salvi i servizi di urgenza): in ogni settore produttivo i lavoratori hanno incrociato le braccia.

Si sono fermati in generale i dipendenti di industria, terziario, agricoltura, servizi, uffici pubblici. Fermi anche i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, i supermercati e i centri commerciali fatta eccezione, in alcuni casi, per i negozi a conduzione familiare.

Secondo i sindacati hanno aderito oltre 20 milioni di persone, pari al 52% dei lavoratori italiani.

Nelle piazze sarebbero scesi più di 2 milioni di persone.

Le punte maggiori di partecipazione si sono registrate a Firenze, dove ha parlato il leader della Cgil Sergio Cofferati, e a Bologna.

A Milano circa 200.000 persone sono scese in piazza secondo i sindacati, mentre a Roma sarebbero stati in 250.000.

A Palermo il corteo ha contato oltre 50.000 persone, secondo fonti sindacali, mentre a Napoli, dove c’era il segretario dei Ds Piero Fassino, la partecipazione è stata più massiccia.

In Veneto oltre un milione di persone avrebbero scioperato, In Emilia e in Toscana il 90% degli occupati nelle grandi imprese non ha lavorato.