La scienza avanza. Nuove scoperte, piccole o grandi che siano, praticamente ogni giorno. Sebbene tante con intenti e usi medici, alcune potrebbero trovare utilizzo in campi militari. Non da escludersi armi controllate dalla mente, molto più rapide rispetto a premere un grilletto. Riduzione dei tempi di reazione, potenziamento dell’alleato, e anche indebolimento delle capacità del nemico. Sono i risultati di uno studio condotto dalla Royal Society inglese.
“Quello delle neuroscienze è un campo in continuo sviluppo … che garantisce benefici importantissimi per la società e per il trattamento di malattie. Tuttavia, l’allargamento delle conoscenze in materia, sembra suggerire anche il potenziale utilizzo ai fini militari e di rispetto delle leggi”.
“Questi utilizzi possono avere uno o due scopi principali. Miglioramento delle performance atte sviluppare l’efficienza delle proprie forze alleate. Peggioramento delle performance va invece a ridurre le capacità dei nemici, ad esempio attraverso lo sviluppo di armi quali prodotti chimici”.
Gli autori del report parlano anche di armi utilizzabili con il solo pensiero dunque, ad esempio, senza la necessità di premere un grilletto. Un controllo molto più rapido rispetto che utilizzare il dito, con l’impulso primario che comunque viene dal cervello.
Tecnologie simili in fondo vengono già studiate per i pazienti paralizzati, per aiutarli a trasformare il pensiero in parole, attraverso lo scanning del sistema nervoso e dei segnali emessi.
Altre tecnologie menzionate, che studi hanno già classificato come funzionali, riguardano l’invio di una piccola scossa elettrica per migliorare la performance e la capacità di pensiero.
Sebbene queste idee ad alcuni possano apparire troppo futuristiche, Irene Tracey esperto nel settore alla Oxford University, sostiene che il continuo avanzamento delle tecnologie ha raggiunto “passi allarmanti” e la realtà di alcune idee non è poi così lontana.