”Deve finire questo dibattito che dura da troppi anni – chimica si’, chimica no -, perche’ cosi’ si ha solo il peggio della chimica, dove nessuno investe con il risultato che le multinazionali quando devono chiudere uno stabilimento, chiudono quello di Marghera”. Lo ha detto l’ad di Eni, Paolo Scaroni, a margine dell’assemblea Confindustria di Venezia. ”L’Eni ci crede a tal punto che in provincia di Venezia occupa 1700 persone, investe ogni anno 100 milioni di euro, continua a fare il suo lavoro e lo fa bene, tenendo conto dell’ambiente, sia dove esercitiamo attivita’ industriale sia bonificando i terreni che liberiamo. Quindi noi ci crediamo e non c’e’ nessuna ragione per cui altri non ci credano – ha aggiunto Scaroni -. Se passiamo il nostro tempo, facendoci del male da soli con questo inutile dibattito sul futuro di Marghera, allora il risultato sara’ che chiudera’ tutto”.
Per Venezia e specificatamente per Marghera ”bisogna cambiare registro”, per quanto riguarda in generale l’industria manifatturiera e specificatamente quella chimica. Lo ha detto Paolo Scaroni, ad di Eni, nella sua veste di delegato Confindustria, concludendo l’assemblea degli industriali di Venezia. ”Sono qui a dire che bisogna cambiare registro. Lo richiede – ha detto – Marghera e chi ci lavora. Lo richiede il futuro di una Venezia che non sia popolata solo da baristi e gondolieri. Lo richiese il nostro Paese che deve continuare ad essere un paese manifatturiero perche’ a questo dobbiamo il nostro benessere. Lo richiede la crisi che il mondo occidentale sta attraversando”.
Scaroni ha invitato gli imprenditori veneziani e le autorita’ a tenere nella dovuta attenzione cio’ che Marghera rappresenta. ”Duemila ettari di terreni industriali attrezzati, fronte mare, con teccnici ed operai tra i migliori al mondo ed un mecato di 40 milioni di persone alle spalle e’ un grande punto di forza. Un punto di forza – ha concluso Scaroni – che va venduto e valorizzato con convinzione e metodo, cercando dui attrarre qui nuovi investimenti manifatturieri, che rispettino l’ambiente e che riportino Marghera al centro dello sviluppo economico della nostra Europa”.