Roma – Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza alzano la posta con l’operazione “All in”. Scatta su tutto il territorio nazionale una campagna di controlli nel comparto del poker “live”, sempre piu’ diffuso in Italia. Le vincite riferibili a queste prove di abilita’ sono infatti “redditi diversi”, e come tali integralmente tassabili.
Dalle prime analisi risultano oltre 4mila giocatori italiani fortunati al tavolo verde che hanno gia’ raccolto proventi per oltre 97 milioni di dollari (pari a circa 73 milioni di euro, al cambio attuale) senza pero’ dichiararli al Fisco. L’attenzione in questo momento e’ rivolta a quella parte di vincite conseguite all’estero, dal momento che quelle conquistate in Casino’ italiani sono gia’ tassate da questi ultimi.
Sotto la lente finiscono, in questa fase, i numerosi giocatori di poker (in genere, nella modalita’ Texas Hold’em) che risiedono fiscalmente nel nostro Paese (cittadini italiani, ma non solo) e che decidono di partecipare ai numerosi tornei che si svolgono all’estero. Una pattuglia di appassionati che si va sempre piu’ infoltendo, come e’ dimostrato dall’interesse che i media dedicano al fenomeno (canali televisivi a tema, riviste specializzate, siti internet e forum di settore), tanto che non pochi giocatori italiani hanno ormai scalato le piu’ importanti classifiche di ranking internazionale e sono oggi riconosciuti, tra gli addetti, come vere e proprie star di riferimento e sicure icone di richiamo pubblicitario.
Nel dettaglio, sotto esame sono le vincite conseguite all’estero tra il 2006 e il 2009 e, per questo motivo, i contribuenti cosi’ tracciati verranno formalmente invitati a recarsi presso gli Uffici dell’Agenzia delle Entrate e i Comandi della Guardia di Finanza che, nell’ottica di un completo contraddittorio, offriranno ampia possibilita’ di provare di aver comunque adempiuto al proprio dovere contributivo, anche se in forme diverse.