(WSI) – C’è «grande indignazione» tra le persone comuni perché Berlusconi «pensa ai propri problemi e non a quelli delle persone, come dimostra la sollecitudine con cui ha fatto approvare il Lodo Alfano». Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza nel caso Mills (l’avvocato inglese condannato per corruzione perché, secondo i giudici, avrebbe mentito al fine di proteggere il Cavaliere), Dario Franceschini attacca il premier. Al termine di una visita al mercato rionale di Centocelle, un quartiere popolare della Capitale, il segretario del Partito democratico riferisce di un «senso di grande indignazione, perché le persone si aspettano che i politici si occupino dei loro problemi».
POLVERONE – Il premier ha dichiarato che riferirà in Parlamento (anche se al momento non ha specificato in quale occasione)? Secondo Franceschini, il premier «dall’inizio della legislatura non ha trovato nemmeno due minuti per venire in Parlamento a parlare della crisi e dei problemi degli italiani, e ora vuole venire in aula per autoassolversi e sollevare un polverone; e il Lodo Alfano lo ha fatto approvare in tre giorni». «Chi fa politica – ha concluso Franceschini – deve occuparsi dei problemi delle persone e non sempre dei propri problemi».
DI PIETRO – Anche secondo Antonio Di Pietro «Berlusconi come tutti gli italiani deve andare a difendersi in tribunale. Se Berlusconi viene ad accusare la magistratura in Parlamento – afferma il leader dell’Italia dei Valori – è un attacco alla Costituzione e una violazione al principio della divisione dei poteri. I presidenti delle Camere non devono permettere che avvenga, altrimenti si rendono assenti nel difendere le prerogative del Parlamento».
GHEDINI – A Franceschini arriva la replica a distanza del legale del premier e parlamentare del Popolo della Libertà, Niccolò Ghedini: «Certamente Berlusconi non ha alcuna intenzione di portare il processo in sede parlamentare – dichiara ad Affaritaliani.it – Credo che abbia intenzione di fare un discorso di natura politica, quindi sui problemi che si incontrano quando il codice non prevede dei rimedi ove vi siano dei giudici che hanno già espresso un orientamento di tipo politico e di contrasto nei confronti di colui che vanno a giudicare».
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