La Covip, l’organismo di vigilanza sui fondi pensione, ritiene che non vi siano preoccupazioni legate a una eventuale esposizione dei fondi italiani al gruppo statunitense del finanziere Bernard Madoff, dopo il crack da 50 miliardi di dollari per presunta frode.
Per questo è stata avviata una ricognizione con l’invio di una circolare a tutti gli operatori. Lo ha detto in una intervista telefonica a Reuters il presidente vicario Covip, Bruno Mangiatordi, precisando che non ci saranno problemi nemmeno per i cosiddetti fondi preesistenti, cioè quelli costituiti prima della riforma del 1993, soggetti a minori vincoli rispetto ad eventuali investimenti in hedge fund.
“Abbiamo avviato una ricognizione attraverso l’emanazione di una circolare per verificare l’eventuale esposizione dei fondi italiani alla Madoff Investment Securities. Non ci aspettiamo cattive sorprese proprio per il fuzionamento di Madoff di cui erano clienti soprattutto gli hedge fund”, ha detto Mangiatordi.
Alla domanda se non ci fossero preoccupazioni nemmeno per i fondi preesistenti, il garante ha risposto che “anche per i fondi pre 1993 gli investimenti in hedge fund erano quasi nulli. Certo non possiamo escludere che sia rimasto appiccicato qualche pezzetto di Madoff a questi fondi ma, anche in questo caso, si tratterebbe di qualcosa di trascurabile e che riguarderebbe pochissimi casi”.