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(WSI) – L’avere messo in dubbio alcune voci dei bilanci della Banca popolare di Lodi, proprio mentre l’istituto guidato da Gianpiero Fiorani era in piena corsa contro gli olandesi di Abn Ambro nella scalata di Antonveneta, sarebbe costato il posto di lavoro ad Andrew Sentance, un giovane analista finanziario inglese della Gestnord (gruppo Banca Sella) licenziato dopo che la sua analisi – nella quale sosteneva che la Bpl aveva bisogno 1,5 miliardi di euro per rafforzare il proprio patrimonio – era stata pubblicata sul sito della Borsa italiana e da alcuni organi di informazione. Ufficialmente il licenziamento è stato motivato con l’accusa di aver rivelato informazioni raccolte grazie al suo rapporto di lavoro, ma a metterlo in relazione con i dubbi espressi sulla Bpl è lo stesso esperto ai magistrati milanesi che indagano sulla vicenda Antonveneta.
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Sentance, uno dei tanti testimoni dell’indagine, dichiara a verbale che la questione legata alla sua analisi fu esaminata durante una riunione nella quale arrivò una telefonata di Maurizio Sella, numero uno del gruppo omonimo e presidente dell’Abi, l’associazione delle banche.
LICENZIATO – È il 12 maggio quando Andrew Sentance, nato nell’isola di Man e laureatosi a Oxford, si presenta ai pm. Due mesi prima, il 14 marzo, il gruppo Sella aveva chiuso con lui un rapporto di collaborazione durato cinque anni.
«Nel maggio 2004 – dichiara -, il dottor Frezza della Gestnord (ora Banca patrimoni e investimenti, ndr ) mi chiese di analizzare il bilancio di Bpl su richiesta di un cliente che ritengo fosse il fondo pensioni dei notai. Approntai pertanto una bozza dello studio». Il risultato non è favorevole alla Bpl.
Le critiche prevalgono sugli aspetti positivi, Sentance ha dubbi sulla affidabilità delle poste: «Dissi chiaramente che le partecipazioni di Bpl riportate nel bilancio risultavano sopravvalutate» e che «era indispensabile fare chiarezza sulle basi attuali sulle quali lo sviluppo futuro avrebbe trovato fondamento».
A colpire l’analista inglese sono «le valutazioni delle partecipazioni iscritte nel bilancio Bpl che poggiavano su delle perizie Lazard». «Tali valori erano stati stimati in considerazione dei dividendi attesi», ma «l’andamento delle partecipate nel 2003 evidenziava già che il livello dei dividenti attesi non sarebbe stato raggiunto». «Il giorno dopo – aggiunge – inviai i risultati della ricerca ai clienti della Gestnord». Lo scritto di cui parla Andrew Sentance si intitola «Popolare di Lodi – Ancora incertezze» ed è stato acquisito dalla Procura.
LA TELEFONATA DI SELLA – Il giorno dopo Sentance viene chiamato a Torino dove si reca con alcuni colleghi. «Venni convocato d’urgenza dal direttore generale della Gestnord dottor Bruno Travostino» il quale nell’incontro «parlò al telefono con Maurizio Sella» e «mi disse che non dovevo parlare con la stampa, né con i promotori senza il permesso», anche se lo stesso «Travostino mi disse che la Popolare di Lodi, secondo il suo punto di vista, andava molto peggio di quanto era descritto nel documento». Ma la Bpl «era comunque un cliente molto importante – aggiunge riferendo le parole del direttore – e ci rese noto che la stessa si era lamentata del fatto che era stata divulgata una ricerca non favorevole».
I BILANCI ESAMINATI – L’esperto inglese ha lavorato sui bilanci di Bpl e di società e fondazioni ad essa legate. «Nel bilancio Bpl 2004 – illustra ai pm – ho rilevato altre criticità: in particolare nel conto economico civilistico si parla di un aumento della fiscalità differita attiva per 23,4 milioni di euro. Tenendo conto che i dividendi ricevuti dalle imprese del gruppo sono stati di 245,5 milioni di euro e che l’utile prima delle imposte ammontava a 174 milioni di euro, ritengo che senza l’effetto dei dividendi e della loro indeducibilità fiscale, l’attività operativa sia addirittura in perdita. Inoltre le sofferenze sono in aumento e la copertura rimane sempre abbondantemente sotto la media. Devo inoltre rilevare che nel bilancio Bpl si legge che nel 2004 non si è fatto ricorso all’emissione di prestiti obbligazionari a causa degli spread penalizzanti ricorrendo perciò a fonti alternative di funding. Nella realtà il 2004 è stato uno degli anni migliori nella storia per emettere obbligazioni».
SUL SITO DELLA BORSA – «Nessuno mi ha detto niente – conclude Sentance – sino a quando il 21 febbraio 2005 ho pubblicato lo studio sulla Bpl. A seguito della sua comparsa sul sito della Consob e della Borsa italiana, il 14 marzo 2005 ho ricevuto la lettera di licenziamento».
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