Economia

Scandalo banche: si indaga per truffa, faro su Bankitalia e Consob

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ROMA (WSI) – Lo scandalo banche non si arresta e ora i riflettori sono puntati su Bankitalia e sulla Consob, accusate di non aver controllato tutto quello che stava accadendo. Si configura un nuovo reato, quello di truffa ai danni dei risparmiatori.

Non si placa la polemica intorno alla vicenda del salvataggio delle banche da parte del governo guidato da Matteo Renzi grazie ai soldi dei risparmiatori di quattro banche sull’orlo del fallimento, Banca Marche, Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti.

E proprio i risparmiatori rappresentati da Federconsumatori guidata da Rosario Trefiletti e Adusbef di Elio Lannutti hanno presentato un esposto. Stando a quanto riporta Repubblica, la denuncia mossa dinanzi alla procura di Arezzo guidata da Roberto Rossi riguarda l’omessa vigilanza della Banca d’Italia e “di altri soggetti” – come si legge nelle carte – “che hanno provocato un danno enorme, bruciando il risparmio di migliaia di persone”.

Andando indietro nel tempo, nel 2013 all’interno di banca Etruria accadono due avvenimenti molto importanti: da una parte l’aumento di capitale per 100 milioni di euro effettuato a luglio e rilevatosi insufficiente e dall’altra l’emissione di circa 120 milioni di euro di obbligazioni subordinate. Da qui l’esposto delle due associazioni dei consumatori che puntano il dito proprio contro Bankitalia e la Commissione nazionale per la società e la borsa, i due organismi che dovevano controllare e vigilare, esposto portato all’attenzione della procura aretina che potrebbe sfociare nell’apertura di una quarta indagine sul reato di truffa ai danni dei clienti della banca.

Nell’esposto vengono citati due passaggi del prospetto di Bankitalia emesso all’epoca dell’aumento patrimoniale effettuato a luglio del 2013 da Banca Etruria:

“Al momento gli esiti dell’ispezione non sono noti e prevedibili e quindi ove la qualità del portafoglio creditizio e delle garanzie a mitigazione del relativo rischio dovessero essere considerate non pienamente soddisfacenti, i requisiti aggiuntivi richiesti da Banca d’Italia potrebbero essere innalzati”.