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Sblocca Italia, aiuti a chi compra casa e l’affitta

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ROMA (WSI) – Ci sono novità per quanto riguarda il decoro urbano delle nostre città. Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, infatti, se un cittadino o un negozio dovesse sistemare o pulire uno spazio pubblico, ecco che potrebbe arrivare uno sconto sulle tasse.

In altre parole, se un condominio dovesse decidere di cancellare le scritte sul muro del palazzo o chiudere le buche antistanti al portone d’ingresso, il Comune potrebbe decidere di concedere uno sconto sulla Tasi. Discorso analogo anche per i commercianti. Se un’attività commerciale decidesse di riparare il marciapiede davanti al proprio negozio o posizionare delle piante, potrebbero essere ricompensati con uno sconto sulla “tassa dei tavolini”.

La norma è contenuta nell’ultima versione dello Sblocca Italia. Attenzione però, perché il decreto fissa solo il principio generale, lo sconto sulle tasse infatti non è automatico. Sarà il singolo Comune, tramite un’apposita delibera, a decidere a quale condominio e a quale attività commerciale fare lo sconto, in cambio di quali migliorie e per quanto tempo. Sì, perché lo sconto non è illimitato.

Nell’articolo 26, infatti, si trova scritto che “deve riferirsi a un periodo limitato di tempo” e che “l’esonero dal pagamento del corrispondente tributo può essere dato a comunità di cittadini, associazioni non profit, rappresentanze di categorie economiche che abbiano presentato un progetto di riqualificazione come la pulizia di una limitata zona del territorio, la manutenzione e l’abbellimento di aree verdi, piazze o strade anche mediante le collocazione di elementi di arredo urbano o la realizzazione di eventi”. Riccardo Nencini, viceministro per le Infrastrutture, dice che la norma prende ispirazione da un altro Paese europeo :”L’idea viene dalla Gran Bretagna, faceva parte delle riforme presentate dal premier David Cameron all’inizio del suo mandato”.

Lo Sblocca Italia, inoltre, conferma un altro sconto sulle tasse per la casa. La possibilità, cioè, di dedurre dalla dichiarazione dei redditi il 20% del prezzo d’acquisto di una nuova casa se però la casa viene data in affitto per otto anni.

Questa norma è stata criticata anche all’interno dell’esecutivo, perché c’era chi sosteneva che andasse a favore dei costruttori. Ma Matteo Renzi ha insistito perché si andasse avanti, convinto che questo meccanismo possa far ripartire uno dei settori più in crisi di questi anni: quello immobiliare.