(9Colonne) – Palermo, 4 ott – Un comitato scientifico composto da esponenti della rete di Musei del Mare dei Paesi del Mediterraneo promuoverà l’uso della tecnologia per tutelare le coste della Sicilia ed i suoi beni culturali. L’organo di rappresentanza è nato a Terrasini ad opera della Rete dei 50 Musei del Mare guidata dal locale Museo regionale Palazzo d’Aumale, al termine del primo seminario su “Tutela e valorizzazione del paesaggio costiero”. Il suo compito sarà di sollecitare nuove convenzioni con il governo della regione per estendere l’uso di tecnologie create dall’Università di Palermo, già testate in alcune zone dell’isola. Si tratta in particolare di un sistema di telerilevamento composto da satelliti e sensori di onde solari elettromagnetiche montati su aereo o a terra in Gps. L’apparato è stato usato dall’assessorato ai Beni Culturali per rilevare l’erosione in 21 tratti di costa, monitorare le nuove costruzioni abusive e scoprire giacimenti archeologici non visibili con gli strumenti tradizionali. Tra le sue scoperte, quattro siti archeologici sotterranei nei pressi della Villa del Casale a Piazza Armerina. Durante il convegno di Terrasini, è stato illustrato un progetto che consentirà di ricostruire la zona a mare dell’antica Isola di Mothia, di fronte a Trapani. Uno staff del Politecnico di Milano, della Soprintendenza del Mare della Sicilia, e della Missione archeologica a Mothia dell’Università La Sapienza di Roma programmerà la ricostruzione attraverso simulazioni digitali al computer.
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