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SARA’ UNA SETTIMANA POSITIVA PER LE BORSE

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(WSI) –
La settimana è caratterizzata dalle decisioni delle banche centrali, da quella australiana alla BoE fino alla Bce, attese in tutti i casi tagliare i tassi di 50pb.

Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono saliti su tutta la curva sulla scia del rialzo delle borse europee. L’aumento è stato più marcato sul tratto lungo, provocando un allargamento dello spread 2-10 anni da 129 a 136pb, massimo da fine 2004. Il mese d’ottobre si è concluso con il guadagno più marcato dal 1992 per i titoli governativi europei biennali a causa dell’aumento della percezione di una serie di tagli dei tassi da parte della Bce nei prossimi mesi.

Continua la penalizzazione dei titoli periferici. Il Btp decennale ha visto lo spread vs l’analogo governativo tedesco crescere al livello record di 129pb. Venerdì il dato relativo all’inflazione ha confermato il processo di ridimensionamento in atto dei prezzi al consumo. Il Cpi preliminare d’ottobre dell’area è rallentato al 3,2% a/a dal 3,6% di settembre.

Questa mattina Commerzbank, la seconda maggiore banca tedesca, ha annunciato che ricevera’ 8,2Mld€ dal governo dopo una perdita netta da 285Mln€ nel terzo trimestre. In cambio del capitale ricevuto, la banca non pagherà dividendi nel 2009 e 2010 e limiterà la compensazione dell’ad a 500.000€. Intanto domenica anche il Portogallo ha annunciato la nazionalizzazione di una banca locale, ufficializzando un piano fino a 4Mld€ per ricapitalizzare le banche del paese.

Sul tratto decennale il supporto si colloca al 3,80%, mentre la resistenza in prossimità di area 3,95-4%. Negli Usa tassi sostanzialmente stabili, dopo la chiusura in positivo dei listini azionari. Il mese di ottobre ha confermato la fama negativa che storicamente lo accompagna. Quest’anno si è registrato un calo dell’indice S&P500 di circa il 17%, il peggiore dal mese di ottobre del 1987. Sul fronte finanziario segnaliamo che, secondo quanto riportato da un portavoce del Tesoro, potrebbero essere circa 1800 le istituzioni che potrebbero far richiesta di un aiuto pubblico. Il termine ultimo per presentare domanda per beneficiare del fondo da 700Mld$, scade il prossimo 14 novembre.

Sul fronte automobilistico, secondo quanto riportato dal New York Times, il Tesoro avrebbe rifiutato di concedere aiuti fino a 10Mld$ a General Motors, nell’ambito del processo di fusione con Chrysler. Lo scorso venerdì Bernanke ha definito indispensabile la garanzia statale sui titoli aventi come sottostante mutui, al fine di garantire il corretto funzionamento del mercato stesso dei mutui. In settimana potremmo assistere alla conferma dell’entrata nella fase recessiva da parte dei principali indici anticipatori.

Ciò nonostante, l’attesa di notizie più favorevoli nei prossimi giorni (esito elettorale, tagli dei tassi congiunti dall’Australia, all’Inghilterra fino all’area Euro ed infine l’importante incontro del G20 del 15 novembre) potrebbero creare un clima più disteso, supportivo del mercato azionario.

In tale contesto, ed in vista anche dell’annuncio del nuovo piano di rifinanziamento del Tesoro atteso il prossimo mercoledì (che potrebbe includere l’allargamento delle tipologie oltre all’incremento della frequenza delle emissioni), i tassi governativi potrebbero registrare una fase temporanea di rialzo soprattutto sul comparto a lungo termine, con possibilità di spingersi nel breve fino alla soglia del 4,05% sul comparto decennale.

Valute: Dollaro in recupero verso Euro. La possibilità di una temporanea fase di recupero dei listini azionari potrebbe sempre temporaneamente spingere il cross fino all’importante area di resistenza collocata in prossimità di 1,30. Yen in deprezzamento sulla scia dei rialzi delle borse asiatiche, complici anche i bassi volumi a causa della chiusura dei mercati giapponesi per festività. Verso Dollaro la resistenza da monitorare si colloca a 99,70, con livello successivo importante a 103. Il supporto passa da 96,36 per oggi. Verso Euro il primo livello di resistenza si colloca a 131 circa. Il supporto a 122,20.

Materie Prime: il mese di ottobre ha evidenziato il calo maggiore dal 1956 per l’indice CRB (-22%). Venerdì l’andamento è stato contrastato. Il greggio Wti ha chiuso in rialzo mentre i principali metalli industriali hanno chiuso in calo. Negativi anche i preziosi con l’oro che ha perso il 2,7%. Andamento contrastato per le materie prime agricole.

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