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Santoro: ‘Se Berlusconi privatizza la Rai, mi iscrivo al PdL’

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ROMA – “Se Berlusconi privatizza la Rai, mi iscrivo al PdL”. “Io non ho ancora firmato con nessun altro editore”. Lo dice Michele Santoro nell’anteprima dell’ultima puntata del programma Annozero. “Nel mio accordo con la Rai c’é scritto a lettere maiuscole che posso continuare a collaborare anche da domani – ha detto ancora Santoro – mi piacerebbe che lei artefice del suo destino (Ndr rivolto al presidente Garimberti) ne discutesse in Cda per una volta vorrei capire se la volete o no questa trasmissione, adesso che siete liberi dai giudici”. Ed ha poi aggiunto: “io sono pronto anche al costo di un euro a puntata nella prossima stagione”.

MAI PIU’ IN ONDA PER DECISIONE GIUDICI – “Io non voglio essere più andare in onda perché lo decidono i giudici e se avessi vinto in Cassazione, cosa che io ritenevo sufficientemente certa, sarebbe stata un’ulteriore sconfitta perché nessuno avrebbe riconosciuto che ero della Rai”. Lo ha detto Michele Santoro aprendo l’ultima puntata di Annozero. “Annozero è finito a Milano e a Napoli. Le persone hanno smesso di essere spettatori. Vogliono decidere e saranno loro a decidere domenica e lunedì”, ha aggiunto.

DG LEI SI LIBERI CONFLITTO INTERESSE – “Masi non solo non sapeva fare un bicchiere, ma non era artefice di niente. Ora abbiamo un dg che vorrebbe essere artefice di tutto. Ma ha un problema: deve prendere le distanze dal conflitto di interesse”. Ha detto Michele Santoro nell’anteprima dell’ultima puntata di Annozero. “C’é una cosa che ha urtato la mia sensibilità – ha aggiunto Santoro – voi dicevate che ero in onda per giudici, ma mentre Annozero incassava milioni di euro, questi erano spesi da avvocati per portarmi in tribunale fino in cassazione. Poi provvedimenti disciplinari, circolari, dall’ interno dell’azienda e coordinate con l’Agcom. Ma Napolitano, ci rendiamo conto dello scandalo mondiale: l’arbitro della comunicazione espresso dai partiti? Si può resistere all’Agcom – ha detto ancora -, ma il problema è che non si può sempre resistere”.