ROMA (WSI) – Se fino ad oggi curarsi all’estero risultava molto complicato, a causa della complessa burocrazia italiana, che imponeva la presenza di permessi ad hoc da parte delle Regioni, passando per l’Asl stessa, ora le cose potrebbero finalmente risultare più semplici.
Tutti i paesi comunitari infatti, compresa l’Italia, dal 25 Ottobre, dovranno consentire ai pazienti dell’Unione Europea di potersi far operare, curare e visitare dove preferiscono.
La direttiva del Marzo 2011 parla chiaro: scegliere di volare in qualsiasi Paese delle Comunità Europea, per sottoporsi ad un particolare intervento specialistico, non sarà più un’ipotesi improbabile. Allo stesso modo, anche i pazienti stranieri potranno scegliere di venire in Italia.
A pagare sarà l’Asl. Il paziente infatti dovrà pagare le cure che riceve in un altro Stato, poi però, quando tornerà nel proprio paese, sarà rimborsato dal suo sistema sanitario.
Il vero obiettivo è quello di garantire al cittadino europeo gli stessi diritti, ovunque sia, e di mettere in concorrenza tra di loro le diverse strutture sanitarie in giro per l’Europa. Per i cittadini dell’Unione Europea si tratta di una riforma importante. Le persone coinvolte saranno all’incirca 600 milioni, in aggiunta ai due milioni di medici e ai più di venti milioni di infermieri.