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SALUTE & BORSA: ECCO
DOVE INVESTIRE

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*Dario Bianchi e’ il Managing Director di Capitalife, Inc. www.capitalife.com. Il commento che segue non implica responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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(WSI) – L’indice americano Conference Board sulla confidenza dei consumatori è balzato dal 92,6 di Novembre al 102,3 di Dicembre, molto al di sopra delle previsioni degli analisti. Anche l’indice Consumers’ assessment, passando da 96,3 in Novembre a 105,9 in Dicembre, così come la sua componente legata alle aspettative passata dal 90,2 al 99,9 è migliorato notevolmente. La crescita economica ha subito un rallentamento lieve nel terzo trimestre del 2004, espandendosi comunque di un 3,1% più che rispettabile. Durante tutto l’anno la crescita economica è stata ai suoi massimi dal 1999, segno evidente che il recupero è solido. Le ultime analisi del Commerce Department indicano un GDP al 4,4% nel 2004, rispetto ad un 3% del 2003. Si tratta dunque del migliore dato da cinque anni a questa parte, quando, nel 1999, la crescita fu del 4,5%. Tale risultato è stato determinato dal vivacizzarsi delle spese sia da parte dei consumatori che nelle attività economiche.

Secondo la National Association of Realtors, la vendita delle case esistenti ha toccato il record su base annua salendo a 6,94 milioni di unità a Novembre, il 2,7% in più rispetto ai 6,76 milioni di fine Ottobre. La costruzione di nuove case in Dicembre è salita del 10,9%, tasso più alto dal Settembre 1997. Il giro d’affari sulle costruzioni mono- e pluri- famigliari è stato altissimo. Tale crescita è stata diffusa su tutto il territorio statunitense. Il record di vendite, che hanno superato le migliori aspettative di Wall Street, è stato attribuito alla combinazione di differenti fattori come i bassi tassi di interesse sui mutui, il rafforzamento del mercato del lavoro ed un’economia in netto miglioramento. Il fenomeno si è concentrato soprattutto nel West, con un aumento del 6,5%. I prezzi medi per le case esistenti ha raggiunto i 188.200 dollari in Novembre, il 10,4% in più rispetto all’anno precedente quando il prezzo medio era di 170.500 dollari. Il continuo aumento dei prezzi delle case sulle aree costiere, specialmente quelle ovest ed est, è comunque destinato ad arrestarsi.

Il problema è capire quanto il prezzo potrà diminuire. I prezzi in California ed a New York sono al fondo della corsa ed è difficile prevedere ulteriori margini di crescita a meno che non si voglia favorire il trasferimento nelle aree del Mid-West o nel Sud. L’indice affordability in San Francisco e Bay Area, come nel Sud della California, ha toccato i livelli più bassi di tutti i tempi aggirandosi intorno al 16-17%, mentre nell’area della Central Valley è di circa il 28%. Ciò significa che l’84% della popolazione non può permettersi di comprare una casa vicino alla costa e che il 72% non può permetterselo nella Central Valley. I prezzi hanno subito un notevole aumento. Gli stati di Nevada, Arizona, Idaho, Utah e Washington hanno segnato significativi aumenti di prezzo negli ultimi tre anni; uno dei principali motivi è il trasferimento di molti dalla California. Tempo di vendere? Alcuni non vendono perché non ne hanno bisogno e la maggior parte di persone non vende perché da qualche parte dovrà pur vivere.

Riteniamo che, fintanto che i tassi di interesse dei mutui rimarranno fra il 5,5% ed il 6,5%, il mercato immobiliare vedrà solo un lieve ritocco dei prezzi verso il basso. La Federal Reserve si sta muovendo lungo questa direttrice con un appiattimento della curva di rendimento fra i tassi di interesse a breve e medio termine. Crediamo che a fine del 2005 i fondi federali saranno intorno al 3,5% ed i tassi di interesse dei Treasury bonds a 10 anni saranno intorno al 4,75%. Per meglio capire la direzione dei tassi di interesse, noi dobbiamo anche osservare cosa fara’ il governo Cinese sul mercato dei cambi. Lo Yuan e’ soppravalutato di almeno il 30% contro il dollaro USA.

L’Unione Europea

Nonostante sia uno dei pochi stati che ha mantenuto la tassazione entro livelli ragionevoli durante il governo Tatcher, il Regno Unito sta facendo rotta verso un aumento della tassazione. Come nel resto dell’Europa, anche qui la tendenza è tassazione più alta e regolamentazioni sempre più stringenti. In aggiunta, Germania, Francia ed Italia stanno esercitando pressione sui nuovi stati europei perché aumentino la loro tassazione. Non c’è dubbio che questo sia il miglior modo per scoraggiare gli investitori e gli imprenditori e creare le condizioni per un’Europa ancora più pesante ed assistenziale mantenendo livelli bassi di crescita economica, in linea, del resto, con gli ultimi cinque anni. La burocrazia e’ regina.

Il Mercato Azionario ed Obbligazionario

Pensiamo che prima della fine del 2005 l’oro si avvicinerà ai 475-500 dollari l’oncia. Una possibilità di investimento in questo mercato è rappresentata dall’acquisto di azioni come Newmont Mining (NEM), Gold Fields, (GFI), Randgold (GOLD), Glamis Gold (GLG), Franc-Or (FOR alla Borsa di Toronto), e Placer Dome (PDG). Oppure comprare certificati Perth Mint Gold, garantiti dal governo del West Australia, o, in alternativa, monete d’oro. Suggeriamo di non investire più del 7% dei vostri asset in oro. Se desiderate investire in obbligazioni, meglio scegliere quelle con un rating A o superiore. Per quanto riguarda il settore healthcare potrete diversificarvi con le società indicate nella nostra “preferred list” in calce.

Valute

Con il presente scenario, suggeriamo di mantenere non più del 60% in dollaro americano ed il resto in euro, sterlina inglese e dollaro australiano. Se avete il 30-40% in dollari americani, potreste aumentare la vostra esposizione a breve termine. Crediamo, nel breve, ad un dollaro intorno ad 1,20–1,25 contro l’euro. Nel lungo termine rimaniamo convinti sulla previsione di 1,45–1,50 contro euro per la fine del 2005.

Health Care

Finalmente stiamo entrando nell’era della medicina personalizzata. In seguito ai problemi emersi sul farmaco Vioxx di Merck, ma altri stanno ancora emergendo, abbiamo imparato che alcuni farmaci sono allo stesso tempo dannosi per alcuni pazienti ed indispensabili per la cura di altri. Cosa significa questo per noi tutti? Che l’industria dovrà studiare modalità più avanzate di valutazione negli studi clinici e che i medici avranno bisogno di nuovi approcci nel decidere quali farmaci funzionano per quali pazienti e a quale dosaggio. Ciò non toglie che per comprendere a fondo il corpo umano nel suo complesso è necessario
investire più tempo nello studio di fenomeni e sintomi che non possono essere diagnosticati solo attraverso gli attuali strumenti. Medici supportati da sistemi diagnostici più moderni e capaci allo stesso tempo di sviluppare un approccio mente-corpo più personale con il paziente, saranno in grado di ottimizzare percorsi terapeutici più mirati.

Nuovi mercati stanno fiorendo intorno ai concetti di genomica nutrizionale, ormoni bioidentici, nutraceutici, nuovi sistemi di rilascio farmacologico e nuovi approcci diagnostici. La genomica nutrizionale è un settore giovane ma fondamentale per comprendere l’interdipendenza fra nutrienti e profilo genotipico e fenotipico di differenti individui. La moda delle diete ipocondriache come, ad esempio, quella Atkins in voga negli Stati Uniti, andrà incontro alla fine. Penso che il diffuso approccio chirurgico alla riduzione delle rughe sarà sostituito da tecniche più naturali. Botox ed altri composti chimici dannosi sono destinati a scomparire, prima o poi, dal mercato. Assistiamo infine ad un’interessante tendenza verso la disciplina dello yoga negli Stati Uniti dove oltre 30 milioni di persone ne praticano qualche forma. Cosa fare per investire nell’health care? Suggerisco a tutti di studiare il settore e selezionare società pubbliche o private coinvolte in questo mega-trend. Unendo l’utile al dilettevole, potrete imparare qualcosa anche su voi stessi.

Preferred stock list

Life Sciences: ABC*, ABT*, ABGX*, AXCA, ARQL, ASTM, AVE*, BEC*, BIO* BMET* BRL*, CYAN, CYT.TO, FLML*, GCOR, DVSA*, DSCO, GSK*, IDBE, MCK*, MLNM*, MEDI*, MYL* NTY*, NicOX (Nuveau Marche’ France), NBIX*, NRM.TO, NUS* OCR*, PPDI*, SCLN, SYT*, USNA* and WPI*.

REIT: ARE, GLB preferred shares, HMT*, KIM*, PCL*, O*, TCO preferred, PSA.

Gold: GFI*, GLG*, GOLD*, NEM* FOR (Toronto Stock Exchange).

Energy: ATG*, CHK*.

Our preferred list of ETF, open and closed funds:
BGRFX, EMF, EWJ, RYSEX, TAREX, VGENX, VHGEX, VSEQX, VGSTX.

* Shares with options.

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