Società

Salta legge abolizione dei finanziamenti pubblici

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ROMA (WSI) – Finchè ogni categoria, non solo quella tanto criticata dei politici, continuerà difendere i propri interessi l’Italia non ha speranze di tornare a prosperare.

Se ad esempio non sono mai stati apportati tagli veri e massicci alla spesa pubblica è per via dell’ostruzione dei burocrati dello Stato. Stesso discorso per le liberalizzazioni, che hanno messo sul piede di guerra tassisti, avvocati, notai e farmacisti.

È di oggi la notizia secondo la quale il disegno di legge per l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti, che arriva molti anni dopo un referendum che abrogava i fondi alle forze politiche, rischia di essere svuotato di contenuti e fatto posticipare a data da destinarsi.

A causare lo slittamenteo è stato il più classico degli assalti alla carrozza dei privilegi. Il ddl rischia di avere i connotati completamente cambiati, schiacciato sotto il peso di ben 150 emendamenti dei tanti difensori della mano pubblica nei partiti, provenienti da pressochè qualsiasi schieramento ‘storico’.

“Io non ho paura per me. Ho paura per la democrazia. Perché questa è una legge sbagliata, ipocrita, piena di sciocchezze. Siamo rimasti solo io e Peppone a pensarla così”, ha detto Maurizio Bianconi, tesoriere del Pdl.

Il Peppone a cui fa riferimento è Ugo Sposetti, battagliero deputato del Pd e storico tesoriere dei Democratici di Sinistra.

Come sottolinea Alessandro Trocino sul Corriere della Sera, il fronte di chi si oppone alla fine dei finanziamenti pubblici è variegato e porta con sé “interessi privati, difesa di indifendibili sprechi e privilegi, ma anche qualche buona ragione”.

Bianconi ha parlato di ddl ipocrita, perché “se la gente vuole eliminare il finanziamento lo si elimina sul serio e non si usano palliativi come il 2 per mille. E non si introducono cose che fanno morire dal ridere, come i programmi per l’accesso in tv e la sede gratis ai partiti”.

Lo scenario che disegna il tesoriere del Pdl non è rassicurante: “Da una parte c’è l’opinione pubblica che, più che togliere i soldi ai partiti, vuole ammazzare tutti i politici. Ci vuole tutti morti, impiccati“.

“Fosse per loro – continua l’esponente del centro destra – chiuderebbero Camera e Senato e farebbero seimila piazzale Loreto. Mica li plachi togliendoci qualche soldo. Dall’altra, una legge come questa ci fa finire dritti nelle mani di poteri ben interessati: tecnocrati e poteri economici che vogliono indebolire una classe politica annichilita e paralizzata dalla paura”.