Sai e Fondiaria si muovono di poco e con scambi ridotti al lumicino.
La reazione degli investitori è dunque fredda. La notizia che la Consob ha intenzione di approfondire il dossier sulla fusione tra le due compagnie assicurative non ha ridato appeal ai due titoli.
Nella serata di ieri la Commissione di controllo delle società quotate in Borsa ha reso noto di aver esaminato il dossier presentato dal fondo inglese Liverpool, che ha chiesto a Consob di imporre l’Opa (offerta pubblica di acquisto) obbligatoria di Sai su Fondiaria.
Secondo il fondo inglese, la società controllata da Ligresti(Premafin) avrebbe agito di concerto con i cinque “cavalieri bianchi” (Interbanca, Micheli, Commerzbank, Mittel, JP Morgan) che hanno rilevato quasi il 30% di Fondiaria da Mediobanca a €9,5 per azione e dalla stessa Sai, che però avrebbe tenuto per sé le opzioni put e call sui titoli ceduti alle cinque società.
La Commissione ha intenzione di vederci chiaro e ha deciso di aprire una indagine istruttoria attraverso delle audizioni.
Il prossimo 18 aprile ci sarà anche la prima udienza per esaminare l’esposto di Fondiaria alla magistratura per bloccare i cinque cavalieri bianchi alleati di Sai.
Secondo quanto riportato da un quotidiano finanziario nei prossimi giorni ci potrebbe essere un Consiglio d’amministrazione di Fondiaria per decidere le contromosse al progetto di fusione con Sai, ma Fondiaria, in un comunicato ufficiale, ha smentito questa eventualità.
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