Caso SAI (-1,18% a €16,75) –Fondiaria (-0,45% a €6,2), ennesimo colpo di scena.
Montedison (-0,95%), azionista della compagnia fiorentina con il 24,3% ha chiesto la convocazione dell’assemblea della società assicurativa per il rinnovo del consiglio. La richiesta di Montedison rientra nei poteri previsti dalla legge, visto che la società milanese ha in mano più del 20% di Fondiaria.
Qula’è lo scopo di questa mossa?. Secondo un broker milanese “l’asse Fiat (-0,78%) – Montedison vuole essere sicuro che la fusione tra Fondiaria e Toro vada in porto, e per questo cerca di modificare in corsa il CdA, con la speranza di piazzare uomini decisi a portare a termine l’operazione”.
“Stando alle cifre – comenta l’operatore – si tratterà di vedere come Montedison (che ha in mano il 24,3%)e Fiat (2%) riusciranno a spuntarla sull’asse Fondiaria (12%) – Mediobanca (-0,65%), che ha in mano il 13,8% di Fondiaria, per un pacchetto di controllo complessivo sostanzialmente uguale agli alti due contendenti”.
Decisiva, a questo punto, la quota di Salvatore Ligresti, numero uno di SAI, che però conta per il 2%, visto che la restante eccedenza (il 7,7%) è congelata.
Fondiaria non commenta la decisione di Montedison, ma adesso gli scenari sono incerti.
“Fino ad oggi – dice ancora l’operatore di una Sim italiana – lo scenario era abbasatnza delineato: Toro (100% Fiat) e Fondiaria avrebbero trovato un accordo amichevole, visto che Montedison aveva espressamente abbandonato il contratto di vendita del pacchetto Fondiaria alla Sai, tenendosi la caparra di €258 milioni e girando la partecipazione a Toro. SAI avrebbe avuto una sola opzione: presentarsi con la differenza o trovare un compratore disposto a pagare Fondiaria €9,5 ad azione entro il 3 febbraio”.
In questo modo, invece – conclude il broker – Toro ha sostanzialmente strizzato l’occhio a SAI (tirandolo fuori dai guai) e a questo punto potrebbe aprirsi un nuovo scenario: quello di un accordo tra Toro e SAI”.