Sagre, parrocchie, regali: le spese d’oro infinite del Lazio

di Redazione Wall Street Italia
5 Marzo 2013 09:39

Roma (WSI) – Pagine e pagine di cifre, fatture e pagamenti. Un impegno, complessivo, di quasi due milioni di spese di rappresentanza messi a budget (770 mila euro quelli liquidati). Acquisti in gioielleria (per una serie di penne Montblanc, 4.500 euro in totale, 264 l’una), sovvenzioni alla «Sagra della bistecca» (3 mila euro, il 24 ottobre 2011) e alla «Festa della mietitura (altri 5 mila), contributi ad associazioni, società sportive, parrocchie: tra queste, c’è anche quella di San Saba, sotto casa dell’ex governatrice Renata Polverini.

A spulciare il rendiconto delle spese del consiglio regionale del Lazio, bilancio 2011, si capiscono molte cose. Intanto, che un fiume di denaro è passato per le mani dell’allora presidente Mario Abbruzzese (Pdl), dell’ufficio di presidenza (con dentro tutti i principali partiti: Pdl, Pd, Udc, Lista Polverini, Idv) e dei gruppi politici. E, anche se la presidente più volte ha negato che ai partiti siano arrivati contributi più che decuplicati, le carte parlano chiaro: alla voce «spese per il funzionamento dei gruppi consiliari», ci sono esattamente 13 milioni 899.999,70. Cioè i famosi 14 milioni di cui si è sempre parlato.

L’altro aspetto che emerge è il sistema di consenso messo in piedi dallo stesso Abbruzzese che, nonostante gli scandali dell’amministrazione regionale appena terminata, è riuscito a farsi rieleggere in provincia di Frosinone, il suo «feudo» politico, con oltre 15 mila preferenze. Un successo personale basato, anche, su quelle che vengono definite «risposte al territorio». E come risponde la Regione Lazio, ad una zona come quella del frusinate? Con un flusso di soldi non indifferente, erogato a pioggia: bastano poche migliaia di euro, non cifre da capogiro. Ma è la somma, alla fine, a fare il totale. Così, ci sono i 3 mila euro all’associazione «I love Alatri» (più altri mille agli «Amici di Alatri»), i 4 mila alla «Città di Anagni» patria di «Batman» Fiorito e al Comune di Fiuggi, i contributi allo sport locale: duemila euro al «Tennis Sport Club Cassino», tremila al Cus Cassino, mille al «Milan Club Cassino». Più un’infinita di altre realtà, piccole o medie, sparse in giro per il Lazio.

Dall’Universitaria agraria di Allumiere al Comune di Ventotene, dal basket alla boxe, dai salesiani ai licei, dalla confraternita «San Antonio da Padova» al «Gruppo folk ciociaro Valle di Comino», dal centro ippico «San Pasquale» alle pro loco. Contributi leciti, ci mancherebbe. Che vanno a realtà che, magari, farebbero fatica a sopravvivere. Ma che, al tempo stesso, creano un vincolo «speciale» tra il politico di turno e la stessa associazione. Un rapporto che si traduce, spesso, in voti.

Poi ci sono le spese di rappresentanza. E spulciando qua e là il bilancio, si nota come Abbruzzese e i membri dell’ufficio di presidenza fossero degli habitués del bar della Pisana, appaltato alla Gsi (Gestione servizi integrati). Il 20 gennaio, per il «servizio bar», se ne vanno 1.636,42 euro per una fattura, 978,90 per un’altra e 592,11 per una terza. Poi c’è il «servizio buvette» generico (403,87 euro, l’1/2/2011) e la «buvette presidente» (384 euro), il «coffee break» da 1.800 euro, il «buffet sala Etruschi» da 330 euro e così via. Senza contare le fatture alla «St. Peter Photo»: almeno una dozzina, per «foto per il presidente» e «servizi fotografici» vari. Da tappezzarci tutta la Pisana.

Ernesto Menicucci

Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Corriere della Sera – che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Copyright © Il Corriere della Sera. All rights reserved