A settembre il governo potrebbe definire i termini per liquidare alle imprese fornitrici della pubblica amministrazione altri 10 miliardi oltre ai 20 già programmati nel secondo semestre del 2013.
Lo ha detto il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, subordinando l’operazione alla “effettiva capacità di assorbimento dei titoli di Stato”.
L’andamento dei conti pubblici italiani nel primo semestre “è coerente” con l’obbiettivo di mantenere l’indebitamento netto al 2,9% del Pil nel 2013.
Intervenendo in Senato, il capo del Tesoro ha escluso manovre correttive, dicendo che “l’assenza di tensioni dal lato delle entrate è un segnale importante della tenuta dei conti pubblici, benché una valutazione definitiva sarà possibile quando si avrà il quadro completo dei versamenti delle imposte autoliquidate”.
“Tuttavia, dato l’elevato livello del debito pubblico, un’attenta gestione delle finanze pubbliche è indispensabile per contenere i tassi di interesse sul debito e creare condizioni favorevoli a una durevole ripresa dell’economia”, precisa l’ex direttore generale della Banca d’Italia.
“Intendiamo rispettare l’obiettivo di mantenere il disavanzo entro la soglia del 3% del Pil. Interventi di sostegno all’economia in aggiunta a quelli programmati potranno essere attuati solo a fronte del reperimento di risorse che consentano di mantenere invariati i saldi di bilancio”, ha proseguito Saccomanni. (Reuters)