S&P taglia rating Giappone: corsa alle valute rifugio. Ma l’euro rimane sopra 1,37 usd
(in aggiornamento) La scure di Standard & Poor’s si abbatte sul Giappone. L’agenzia di rating ha infatti tagliato il rating a lungo termine dalla doppia A ad AA-. Il downgrade di S&P sul Giappone è il primo dal 2002. L’outlook è rimasto stabile.
Immediata la reazione del cambio dollaro/yen, che ha segnato un rally -complici le vendite sulla moneta nipponica – arrivando a superare quota 83 in pochi minuti, e salendo dunque di 100 pips circa. Su anche i cds sul paese, che sono aumentati di 5 punti base a 85 punti base. In generale la reazione si è fatta sentire soprattutto sul mercato dei cambi: al sell off della valua nipponica, si sono affiancati i rialzi di quelle valute che vengono viste dagli operatori maggiormente come valute rifugio, dunque del dollaro e del franco svizzero. Un elemento, questo, che conferma almeno sul forex il ritorno dell’avversione al rischio.
S&P ha motivato la notizia precisando che il primo ministro giapponese Naoto Kan non ha fatto abbastanza per ridurre i debiti del Giappone che, ricordiamo, occupa tristemente il primo posto nella classifica delle economie più indebitate del mondo.
“Il downgrade riflette la nostra valutazione secondo cui i ratio dei debiti governativi del Giappone – che sono già i più elevati tra i debiti sovrani – continueranno a salire ulteriormente, rispetto a quanto avevamo predetto prima che la recessione economica globale si abbattesse sul paese”, ha scritto S&P in un comunicato diffuso oggi.
“A nostro avviso, il governo giapponese gestito dal Democratic Party manca di una strategia coerente”, necessaria per affrontare il problema.
In una intervista a Class Cnbc Alessandro Frigerio, analista di Rmj Sgr ha commentato il downgrade affermando che l’annuncio ha avuto un effetto immediato sui listini europei nei primi minuti di contrattazione: l’apertura dell’azionario appariva infatti positiva, ma l’arrivo della notizia ha messo subito i listini sotto pressione. “Attenzione ai bancari, che al momento scontano la notizia e sono il settore più penalizzato”, ha detto Frigerio.
La notizia del downgrade di S&P è arrivata quando la Borsa di Tokyo aveva già chiuso. Complessivamente la performance dell’indice Nikkei è stata positiva, con un guadagno dello 0,7%; buone notizie sono arrivate infatti dal fronte economico, con il surplus commerciale del paese che ha registrato un surplus commerciale in aumento annuo del 153,4%, sulla scia della forte domanda arrivata dall’Asia e soprattutto dalla Cina.
Immediata è stata intanto la reazione delle autorità giapponesi al taglio del rating sui proprio debiti sovrani. Secondo quanto riportato da Reuters Yoshihiko Noda, ministro giapponese delle Finanze, ha detto che è importante lanciare il messaggio secondo il quale il paese aderirà a una disciplina fiscale, in modo da tornare ad aggiudicarsi la fiducia dei mercati.