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S&P indagata dal governo Usa: non intervenirono per pressioni interne

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New York – Non si tratta di pura ritorsione in reazione alla perdita della tripla A sul debito. Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti sta indagando sull’attività dell’agenzia di rating Standard & Poor’s durante gli anni precedenti la crisi finanziaria, per “determinare eventuali responsabilità nell’assegnazione impropria del merito di credito su alcuni titoli”, rivelatisi in seguito titoli tossici.

Lo riporta il New York Times.

Si guarda in particolar modo alla possibilità che gli analisti dell’agenzia volessero declassare il rating di alcune obbligazioni garantite da mutui immobiliari, ma siano stati spinti a non intervenire da alcuni alti funzionari della stessa società.

Nell’articolo si legge che Ed Sweeney, portavoce della società, negli ultimi anni avrebbe ricevuto una serie di email dalle agenzie governative americane e che S&P sta collaborando con le varie autorità.

Non sembra ancora essere chiaro se siano sotto osservazione anche le altre due grandi società di rating americane Moody’s e Fitch.

L’investigazione sarebbe iniziata ben prima che S&P decise di strappare agli Stati Uniti il rating AAA.

Si segnala che la società ha deciso di lasciare la tripla ‘A’ alla Francia, con outlook stabile.