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S&P E MOODY’S, I DUE TIRANNI DEI RATING

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La bancarotta del gigante dell’energia Enron (ENE – Nyse) e’ diventata evidente quando le due autorita’ del rating Standard & Poor’s – divisione di McGraw-Hill (MHP – Nyse) – e Moody’s (MCO – Nyse) ne hanno ridotto il giudizio sul debito al di sotto del livello d’investimento.

Gli investitori prestano grande attenzione ai mutamenti di giudizio delle due agenzie, in quanto un aumento del rating rende piu’ credibile una societa’, facilitando la raccolta di fondi e quindi le operazioni. Una riduzione del rating, invece puo’ portare a una crescita del costo dei capitali e mettere un’ombra sulla societa’.

Oggi, ad esempio, dopo che Moody’s ha messo Calpine (CPN – Nyse) sotto osservazione per una possibile riduzione del rating, il titolo della societa’ e’ sceso di oltre il 18%.

Il ruolo delle agenzie di rating e’ diventato quasi di regolatore del mercato; molti investitori istituzionali, quali fondi pensione o compagnie assicurative, non possono infatti detenere oltre una certa percentuale di debito a basso rating – e quindi a alto rischio.

Molti operatori del mercato, pero’, sono scettici sull’efficacia di Moody’s e Standard & Poor’s, ricordando che a volte la riduzione del rating giunge troppo tardi, spesso quando i problemi di una societa’ sono evidenti al pubblico.

Le due agenzie si difendono sottolineando che i loro giudizi devono mantenersi in equilibrio tra l’accuratezza e il tempismo: un ‘downgrade’ troppo affrettato puo’ far accusare l’agenzia di aver causato la bancarotta della societa’, mentre una revisione troppo ponderata puo’ affermare cio’ che gia’ tutti sanno.

Come risultato, e’ raro che crediti con rating di livello elevato non vengano soddisfatti – in un periodo di cinque anni, meno dell’1% dei bond giudicati almeno A- diventano inadempienti – e circa l’85% dei crediti con rating A mantiene il giudizio per un anno, implicando la stabilita’ dei giudizi.

Il business del rating, poi, e’ redditizio. Moody’s, ad esempio, dall’ottobre 2000 – data dello spinoff da Dun & Bradstreet – ha visto il suo titolo aumentare del 40%, raggiungendo un valore di mercato di $5,6 miliardi.
Quest’anno l’agenzia che globalmente giudica oltre $30 mila miliardi di debito di 4200 societa’ e 68000 istituzioni pubbliche, dovrebbe generare un fatturato di $770 milioni con utili di $382 milioni.

A puntare sull’attivita’ di rating e’ anche Warren Buffett; Berkshire Hathaway (BRK/A – Nyse) e’ infatti il maggiore azionista di Moody’s con circa il 15% del titolo.