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Russia toglie bando all’export, è forte calo per i prezzi del grano

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Roma – Le quotazioni del grano hanno sofferto il calo più forte in una settimana dopo la decisione della Russia, secondo esportatore al mondo, di togliere il bando alle esportazioni durato dieci mesi.

Secondo quanto riporta Bloomberg, la Russia non prorogherà il divieto delle esportazioni di grano al di là della scadenza fissata il prossimo primo luglio. Il bando venne lanciato lo scorso 15 agosto, dopo la peggior siccità che ha colpito la Russia in 50 anni e il conseguente forte calo della produzione. E’ stata proprio la minor offerta di grano da parte del paese ad aver contribuito al balzo dei prezzi del grano, lo scorso anno, pari al 75%.

“Il calo a cui stiamo assistendo oggi ha a che fare con la Russia – ha commentato a Bloomberg William Adams, gestore di fondi presso Resilience AG, a Zurigo – Si tratta del principale fattore che incide in questo momento”.

I futures sul grano con scadenza a luglio quotati sul Chicago Board of Trade, sulla scia della notizia, arretrano così di 20,75 cents, o del 2,5%, attestandosi attorno agli $8 al bushel.

Tuttavia, nonostante la flessione di oggi, secondo gli analisti i prezzi del grano potrebbero continuare a salire, in quanto le scorte del prodotto agricolo dovrebbero scendere, a causa delle temperature secche dell’Europa occidentale e anche del sud degli Stati Uniti.

Tornando alla Russia, le coltivazioni di grano sono salite del 10% a 59 milioni di acri e al momento il governo dispone di più di 6 milioni di tonnellate in riserve. Stando a quanto ha dichiarato Arkady Zlochevsky, presidente del Grain Union del paese, la Russia può esportare 2,5 tonnellate di grano al mese.

Inoltre, secondo il dipartimento dell’agricoltura Usa, lo USDA, la Russia esporterà 10 milioni di tonnellate di grano nei 12 mesi che termineranno nel giugno del 2012, 4 milioni di tonnellate in più rispetto all’anno corrente, ma meno delle 18,6 milioni di tonnellate vendute l’anno precedente.