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Russia: mistero sul pagamento cedole. S&P abbassa rating a quasi default, Scope ritira giudizio

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Mentre resta tutta da definire la posizione della Russia in merito ad un possibile default per mancato pagamento agli investitori stranieri delle cedole in scadenza lo scorso 16 marzo, Scope Ratings, la società di rating europea con base in Germania, ha ritirato i suoi rating sulla Russia per “ragioni di business, con una decisione conforme alle sanzioni” emanate contro Mosca dell’Unione europea. L’agenzia, si legge in una nota, ritira quindi i suoi rating C sulla Russia a lungo termine e sul debito non garantito, oltre al rating S-4 a breve termine in corso di revisione sia in valuta locale che estera.

Anche S&P Global Ratings corre ai ripari, tagliando di un gradino il rating del debito russo in valuta estera a lungo termine (da CCC- a CC), così come il rating del debito in valuta locale a lungo termine. Entrambi rimangono sotto osservazione con implicazioni negative.

In particolare, l’agenzia di rating ha abbassato il giudizio del paese a due livelli sopra il default perchè gli investitori non hanno ricevuto i pagamenti delle cedole su obbligazioni denominate in dollari in scadenza mercoledì, a causa di difficoltà tecniche legate alle sanzioni internazionali.

“Se i fondi non sono accessibili agli investitori o se un pagamento viene effettuato in una valuta non prevista nei termini dell’obbligo e riteniamo che l’investitore non accetti il pagamento alternativo, potremmo ritenerlo un default”, si legge nella nota dell’agenzia di rating.

S&P potrebbe abbassare il rating a un default selettivo “se il governo russo non effettua il pagamento del servizio del debito in conformità con i termini dell’obbligo, e se non ci aspettiamo tale pagamento deve essere effettuato entro un periodo di grazia applicabile”.

Bond: Jp Morgan ha ricevuto pagamenti dalla Russia

Il giudizio di S&P è arrivato nonostante alcuni investitori siano stati rassicurati dalle notizie, diffuse dall’agenzia Bloomberg, secondo cui JPMorgan Chase ha elaborato fondi che erano stati stanziati per il pagamento degli interessi e inviato il denaro a Citigroup.

A questo proposito erano arrivate anche le rassicurazioni del ministro delle finanze russo, che aveva dichiarato di aver inviato 117 milioni di dollari per il pagamento degli interessi senza specificare però la banca. Il ministero aveva quindi specificato che avrebbe inizialmente provato a effettuare il pagamento in dollari, per usare successivamente i rubli in caso l’operazione fosse fallita.