Il gigante energetico Gazprom vuole allungare i tentacoli su Internet: secondo il quotidiano Komemrsant, sarebbe in trattative per l’acquisto di Ru.tube, l’equivalente russo dell’You.tube americano. Se l’affare è risultato convincente per le compagnie americane, hanno pensato i responsabili di Gazprom Media (la sezione del colosso che si occupa di editoria ed emittenti), ci deve essere qualcosa di buono: ed essendo in ritardo sulla corsa ai prodotti telematici, il gigante russo preferisce acquistare un pacchetto già pronto. Anche se il prezzo chiesto dagli attuali proprietari, sostiene Kommersant, è esagerato: si parla di 5 milioni di dollari, una cifra che gli esperti ritengono più che gonfiata. Ru.tube è analoga al modello americano: chiunque può scaricarvi i propri filmati e i visitatori sono circa 150mila al giorno. Un affare per i pubblicitari, che possono contare su un pubblico consistente e in continua crescita. Si calcola che oltre il 10 per cento dei russi già navighi su Internet. Gazprom, sempre stando a Kommersant, intende proiettarsi sulla rete in modo massiccio e Ru.tube sarebbe solo il primo passo. L’operazione, stando agli esperti, ha un puro carattere commerciale e non sarebbe viziata da secondi fini politici, anche per la difficoltà di censurare o pilotare l’anarchico mondo di Internet. Ma alcuni esperti sono preoccupati dalla molteplicità degli interessi del colosso russo, data la sua identificazione con il potere politico. Gazprom Media controlla già una serie di quotidiani a larga diffusione, alcune delle emittenti commerciali più seguite come Ntv e Tnt, radio storiche come Eco di Mosca e una delle maggiori catene di cinema del Paese. Intanto si apprende che Oao Hydro Ogk, il maggiore produttore di energia idroelettrica in Russia, ha in programma un collocamento di azioni a Londra e Mosca nella seconda metà del prossimo anno per diventare il maggiore gruppo mondiale specializzato nelle energie rinnovabili quotato in Borsa. Hydro, in grado di generare più energia della California, prevede di raddoppiare la capacità installata entro la fine del prossimo decennio, mentre la Russia procederà a ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili. Lo ha sottolineato Vyacheslav Sinyugin, amministratore delegato di Hydro, sempre a Bloomberg News.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
La Cina gioca una nuova carta per risollevare i mercati azionari. In un contesto economico segnato dall’incertezza e dall’attesa per ulteriori interventi fiscali, la Banca Popolare Cinese (PBOC) ha annunciato un’iniziativa pesante: la creazione di un facility swap da 500 miliardi di yuan, equivalente a 70,6 miliardi di dollari, destinato a fornire liquidità al mercato.
Difficilmente il maxi taglio dei tassi di interesse da 50 punti base, deciso dalla FED lo scorso 18 settembre, si ripeterà. È quanto sottolineano gli analisti alla luce dei verbali minute dell’ultima riunione della banca centrale americana, che hanno evidenziato una spaccatura interna sull’entità della sforbiciata
Fari dei mercati puntati da domani sull’avvio della stagione delle trimestrali Usa, quella riferita al terzo trimestre fiscale. L’attenzione è concentrata soprattutto sulle banche: unico settore che dovrebbe riportare andamento negativo degli utili