L’occasione dell’incontro è data dall’inagurazione del secondo modulo della centrale elettrica di San Pietroburgo gestita dall’Enel. Ma al presidente russo, Vladimir Putin, al ministro italiano per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, e all’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, domani i temi di discussione non mancheranno.
Secondo una fonte del ministero italiano e una vicina alla società l’incontro darà loro occasione per discutere di almeno tre argomenti. In primo luogo, le privatizzazioni nella generazione elettrica russa, che dovrebbero avvenire nella primi mesi del 2007. Enel, assieme ad altri cinque colossi internazionali (Fortum, E.On, Edf ed Ees) è in una short list per entrare in alcune società che gestiscono centrali. La società italiana chiede di poter acquistare almeno il 25 per cento più un’azione in una o più società. Enel conta di investire fra 2 e 4 miliardi di euro, ricorda più volte Conti.
Dai primi colloqui con Rao Ues, la società pubblica che controlla le centrali da vendere, emerge la disponibilità dei russi a cedere da un minimo del 25 per cento più un’azione fino al 75 per cento meno un’azione del capitale delle varie Genco. In questo caso la minoranza di blocco rimarrebbe in mano ai russi, spiega la fonte vicina a Enel.
Bersani e Putin parleranno certamente anche del recente accordo fra Eni e Gazprom, che dovrebbe portare in Italia il colosso russo a vendere direttamente il proprio gas, lsciano trapelare al ministero. Bersani si fa più volte portavoce della realizzazione di una politica europea dell’energia in grado di stemperare il potere di mercato dei Paesi produttori, Russia per prima. Ma sul piatto energetico c’è anche la questione della gara per conquistare alcuni importani asset dell’ex colosso energetico russo Yukos. Eni e Enel, assieme a Ees, una società privata già socia di Enel in Russia, sono in gara per conquistare Arktik, un giacimento di gas. La joint-venture vede i russi partecipare al capitale con il 51 per cento, Eni con il 30 e Enel con il 19 per cento.
Nel frattempo Bersani spera che il Parlamento italiano approvi entro il primo trimestre del 2007 la legge delega per il settore dell’energia. Bersani lo afferma parlando ieri a margine di un convegno a Milano. Al ministro è chiesto se è preoccupato per l’andamento dell’iter di approvazione delle leggi sulle liberalizzazioni e privatizzazioni che portano la sua firma e sono al momento in discussione al Parlamento. Bersani risponde che “ci sono 4 o 5 leggi in Parlamento che devo essere approvate; tutto sta andando avanti: c’è la legge sulle azioni collettive dei consumatori, quella sui servizi pubblici locali e quella sull’energia che stiamo discutendo spero che sia approvata entro febbraio-marzo”. Fra le altre cose la legge delega sull’energia prevede che il Governo possa indicare nuovi limiti Antitrust per il trasporto e la commercializzazione del gas, nonché la riforma dell’autorità di settore che recupererà la piena potestà sulle tariffe.
Intanto si apprende che in Francia Gazprom non sta negoziando né con Centrica né con Rwe. Il colosso russo punta sulla sua crescita interna e, “se l’occasione si presenta, comprando asset in vendita”. Lo dichiara il numero due del colosso russo, Alexander Medvedev, precisando, in un’intervista al quotidiano francese Les Echos, che “la priorità è quella di aumentare le capacità di stoccaggio supplementare in Europa”. Gazprom, che venerdì scorso inaugura la sua filiale francese Gazprom Marketing and Trading, si pone come obiettivo di conquistare in Francia mille clienti nei prossimi cinque anni, fornendo “nei prossimi due o tre anni 2 miliardi di metri cubi di gas sul suolo francese”. Il gruppo, aggiunge, “ha già cominciato a discutere con Total ed Edf, che sono ugualmente fornitori di gas” e con cui potrebbe ” firmare a breve contratti di approvvigionamento. Ciò non vuol dire che non onoreremo i nostri impegni con Gaz de France”, tanto è vero che “stiamo per prolungare fino al 2035 il contratto di approvvigionamento che ci lega per volumi vicini a 12 miliardi di metri cubi all’anno”, sottolinea Medvedev. Gazprom, che ha appena firmato un accordo strategico con Eni, fornisce da anni a Gdf il 20 per cento del suo gas.
d. r.