Mercati

Russia: Asta Yukos, Eni ed Enel in pole position

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Arcticgaz e Urengoioil, i due asset del fallito colosso petrolifero russo Yukos nel mirino di Eni ed Enel, andranno all’asta il 4 aprile prossimo, ma non da soli: faranno parte di un pacchetto comprendente anche il 20 per cento di Gazprom Neft e gli asset di altre 19 società, con un prezzo base di 4,2 miliardi di euro circa. Le offerte potranno essere presentate da oggi al prossimo 2 aprile. Lo annunciano i quotidiani Kommersant e Vedemosti, citando il fondo federale russo che gestisce l’asta e precisando che non è posto alcun limite alla partecipazione delle società interessate. Gli analisti intervistati dai due giornali concordano sull’ipotesi che si tratti di un pacchetto creato a misura di Gazprom, con cui sembrava invece che Eni, tramite un consorzio con Enel e la russa Esn, avesse trovato un’intesa in grado di assicurare l’acquisto dei due asset in cambio della partecipazione del gigante russo del gas ad attività del Cane a sei zampe. Un altro quotidiano, Vremia Novostei, condivide che si tratta di un “boccone” per Gazprom, ma lo schema sarebbe diverso: il gigante lascerebbe campo al consorzio italo-russo, anche per evitare eventuali controversie legate alla liquidazione di Yukos e successivamente acquisterebbe la fetta di Gasprom Neft e i pacchetti di controllo di Arcticgaz e Urengoioil, lasciando però ai partner italiani la possibilità di partecipare all’attività estrattiva in Russia. Arcticgaz, cui è attribuito un valore di 570 milioni di euro, ha riserve di gas stimate in 300 miliardi di metri cubi, mentre Urengoioil, valutata 220 milioni di euro, ne possiede per 175 miliardi di metri cubi. Per partecipare all’asta, Eni ed Enel costituiscono in Olanda un consorzio italo-russo, Energas, in cui detengono il 49 per cento, mentre Esn controlla il 51 per cento. Il valore complessivo degli asset di Yukos è stato stimato in oltre 22 miliardi di dollari.